POLITICHE SOCIOSANITARIE - Venerdì 28 marzo 2025, alle 20:45, ingresso gratuito. Ass. Coletti: "tema difficile che va affrontato sotto il profilo della conoscenza ai fini della prevenzione e della cura"
"Interruzioni": alla Sala Estense si parla di infanticidi con i linguaggi del teatro e dell'informazione
24-03-2025 / Giorno per giorno

Una serata per approfondire un tema difficile, quello degli infanticidi, utilizzando i linguaggi del teatro e il contributo degli esperti. L'appuntamento è per venerdì 28 marzo 2025, alle 20:45, con un doppio evento pubblico, alla Sala Estense, gratuito e rivolto alla cittadinanza, dal titolo "Interruzioni - Le crepe dell'anima". In programma una pièce teatrale di Camilla Ghedini, con Carmen di Marzo, per la regia di Paolo Vanacore e consultazione tecnica di Alessandra Bramante. E a seguire un confronto sul tema "Infanticidio e figlicidio. Miti, tabù, informazione", che vedrà i saluti dell'Assessore alle Politiche Sociosanitarie del Comune di Ferrara Cristina Coletti e i contributi di: Luigi Grassi, Psichiatra e Ordinario Psichiatria Unife, Gabriella Rossi, Psichiatra Responsabile Servizio Psichiatrico di Codigoro, Alessandra Bramante, criminologa clinica, Camilla Ghedini e Ilaria Vesentini, giornalista de Il Sole 24 Ore.
La serata, organizzata e sostenuta dallo studio di Camilla Ghedini, vede il patrocinio di Comune, Ausl/Ospe, Dipartimento Neuroscienze- Istituto di Psichiatria Unife, Società Marcé Italiana per la salute perinatale, Libraccio. Scenografia di Makros. E' inoltre riconosciuta come attività formativa della Fondazione Ordine Giornalisti Emilia Romagna con 5 crediti deontologici per i giornalisti partecipanti.
I temi dell'evento sono stati introdotti oggi in conferenza stampa, nella residenza municipale di Ferrara, dall'assessore alle Politiche Sociosanitarie Cristina Coletti, dalla giornalista e organizzatrice dell'evento Camilla Ghedini, e dalla docente associata di Psicologia Clinica di Unife Rosangela Caruso.
"Il tema è sicuramente difficile, lo affermo anche da madre - ha dichiarato l'assessore Cristina Coletti - ma è importante affrontarlo sotto il profilo della conoscenza, ai fini della prevenzione e della cura. Oltre che dell'impatto sul fronte sanitario e assistenziale. Il fatto che venga sondato con il teatro e con esperti della materia e dell'informazione, anche economica, permetterà di uscire dalla Sala Estense con un livello di consapevolezza maggiore".
Per quanto riguarda Camilla Ghedini, che del tema da anni si occupa e ogni anno propone uno o due spettacoli per affrontare argomenti di attualità, le motivazioni sono chiare: "Dobbiamo chiederci 'perché' avvengono. Degrado, solitudine, paura? E cosa avviene dopo la fase giudiziaria? Queste donne sembrano infatti non esistere più. Dove vanno? Come vivono? Anzi come sopravvivono. Quello degli infanticidi è infatti uno dei temi che la cronaca non ha il tempo o la volontà di approfondire. C'è una sorta di negazione di questo atto e nella maggior parte dei casi si narra semplicemente l'evento e si chiude il caso. Per questo è importante interpellare persone esperte che possano aiutare a far comprendere il tema alla collettività, perché fare corretta informazione aiuta a creare una coscienza".
Secondo Rosangela Caruso "L'aspetto medico e psicologico spesso viene trattato in maniera fuorviante e poco approfondita. Si parla di depressione paterna o materna, ma non è quella che porta ad atti così disperati. Come tutto quello che riguarda la psiche è necessario fare chiarezza per prevenire. Uccidere il proprio figlio è sempre innaturale. In molti casi è un atto di protezione del bambino, poiché può accadere che una madre estremamente sofferente cerchi di proteggere il proprio figlio dalla sofferenza dell'esistenza. Per questo occorre dare un futuro a queste madri per darlo anche ai loro figli. Talvolta invece si tratta di un odio verso se stessi per cui uccidendo il proprio bambino si uccide una parte di sé. Parlarne, con gli strumenti del teatro e del dibattito, aiuta ad aprire le menti e ad andare nella direzione della prevenzione".
Evento a ingresso gratuito.
Gradita ma non obbligatoria la prenotazione scrivendo a: info@ufficiostampacomunicazione.com o Wapp a: 335 454928.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Dal 2000 al 2023, secondo i dati Eures, in Italia sono stati registrati 535 infanticidi, che costituiscono il 12,7% degli omicidi commessi in ambito familiare. Una media di quasi uno ogni due settimane: nel 55,6% dei casi, si tratta di bambini con meno di 12 anni. Si parla di infanticidi - commessi perlopiù dalle madri - quando il bimbo ha meno di un anno, di figlicidi - commessi perlopiù dai padri - tra 1 e 8 anni.
Limitarsi a un giudizio etico, di incredulità, rabbia o compassione, non è sufficiente. La cronaca dice che il fenomeno esiste e non è cominciato e finito con il delitto di Cogne e il processo ad Anna Franzoni. Anche a Ferrara, ricordiamo il caso di Amanda Guidi, la donna di 31anni accusata di aver ucciso, soffocandolo, il figlio di un anno a giugno del 2021. Ma ci sono casi più recenti. Chiara Petrolini che nel 2024 ha seppellito i figli neonati in giardino; Elisa Roveda, che nel 2023 ha strangolato e ucciso il figlio Luca, che avrebbe compiuto un anno a fine mese; Alessia Pifferi, che nel 2022 ha lasciato la figlia sola a casa facendola morire di stenti; Davide Paitone, che nel 2022 ha ucciso il figlio di 7 e ha tentato di uccidere la moglie. La lista, purtroppo, è lunga.
INTERRUZIONI - Le crepe dell'anima
Di Camilla Ghedini
Adattamento e regia Paolo Vanacore
Con Carmen Di Marzo
"Non sono una moglie, non sono una vedova, ma sono una madre perché ho partorito. Anche se di un figlio ammazzato, ammazzato da me". Siamo in un'aula di Tribunale. Anna è una donna che ha ucciso il proprio figlio di sei mesi. Racconta i fatti senza filtri, senza giustificazioni, senza auto assolversi. Non si sente in colpa, non vuole punirsi, non cerca il perdono, non è disperata. E' capitato. E' colpevole. Aspetta di sapere la pena che le sarà inflitta.
Olga è il Pubblico Ministero. Dura, risoluta, senza figli per vicissitudini varie, vibra ad ogni parola di Anna. Vorrebbe indignarsi in nome del diritto che consente l'interruzione di gravidanza, della possibilità di scegliere se generare o meno. Vorrebbe forse odiarla, percepirla come disumana. Vorrebbe non avere dubbi.
Perché si uccide un figlio? Attorno a questa domanda si snoda "INTERRUZIONI. Le crepe dell'anima", che affronta un tema delicato e spiazzante come l'infanticidio, che chiama la società e il concetto di maternità. Nonostante la violenza che ci circonda, non siamo infatti culturalmente pronti a cercare di comprendere perché una madre, polo affettivo e punto di riferimento per il figlio e per la sua crescita, possa togliergli la vita.
Il testo, adattamento teatrale di Paolo Vanacore dall'omonimo libro di Camilla Ghedini, ha visto la supervisione tecnica e scientifica di Alessandra Bramante, psicoterapeuta perinatale, Presidente di Società Marcé Italiana per la salute mentale perinatale, autrice di libri tra cui Mamme che uccidono (Celid).
I dati
Dal 2010 a oggi in Italia sono stati commessi 268 figlicidi, una media di quasi uno ogni due settimane: nel 55,6% dei casi , si tratta di bambini con meno di 12 anni. Nel dettaglio: 106 di età compresa tra 0 e 5 anni (pari al 39,7%) e 43 tra 6 e 11 anni (pari al 16,2%). È quanto emerge dall'ultima elaborazione (2022) del fenomeno aggiornata dall'Eures - Ricerche economiche e sociali. Secondo gli stessi dati, in oltre un terzo dei figlicidi (il 34,3%) il movente dell'omicidio è attribuibile ad un disturbo psichico dell'autore (depressione o altro disturbo psicologico), che sale al 54,2% dei casi quando ad uccidere il proprio figlio è la madre.
L'importanza delle parole
Si parla di infanticidi - commessi perlopiù dalla madri - quando il bimbo ha meno di un anno, di figlicidi - commessi perlopiù dai padri - tra 1 e 8 anni. Oggi il fenomeno riguarda anche uomini, che spesso si tolgono la vita. Per citare alcuni casi. A inizio 2024, a Ravenna, Giulia Lavatura si lancia dal nono piano con la figlia Wendi di sei anni, che muore. Lei si salva. Nel 2023, Monia Bortolotti 27 anni, è stata arrestata perché accusata del duplice omicidio dei figli, nel 2021 e nel 2022, di cui non avrebbe sopportato il pianto prolungato. Nel luglio 2023, a Voghera (Pavia), Elisa Roveda, 44 anni, ha strangolato e ucciso il figlio Luca, che avrebbe compiuto un anno a fine mese. Nel 2022, ricordiamo il caso di Davide Paitone, 40 anni, che uccide il figlio di 7 e tenta di uccidere la moglie; Martina Patti, 23, che uccide la figlia di 5 e ne denuncia il rapimento; Alessia Pifferi, che ha lasciato la figlia sola a casa facendola morire di stenti; Chiara Petrolini seppellisce i figli neonati.
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Chi siamo:
PROGETTARTE associazione culturale costituita nel 2000, persegue esclusivamente finalità di promozione della cultura e dell'arte per la diffusione e la conoscenza di ogni forma artistica, con particolare attenzione al linguaggio teatrale.
Note curriculari:
CARMEN DI MARZO, nata a Napoli si è trasferita giovanissima a Roma. Attrice e cantante professionista. Tra i lavori cinematografici più importanti, "Viva l'Italia", "Confusi e Felici" - per la regia di Massimiliano Bruno - fino ai più recenti "Arrivano i prof" con Claudio Bisio, regia di Ivan Silvestrini, Tra le fiction "I Bastardi di Pizzofalcone 3" regia di Monica Vullo e "Il Commissario Ricciardi 2" regia di Gianpaolo Tescari.
PAOLO VANACORE, scrittore, autore e regista napoletano, vive a Roma. Ha pubblicato romanzi editi da Mondadori, Castelvecchi, Giulio Perrone. Per il cinema ha collaborato con Agostino Ferrente e Giovanni Piperno nel docufilm "Le cose belle". Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti (Premio Studio 12 per il Teatro, 2006 - Premio Nazionale Equilibri 2018, Premio Letteratura Teatrale Spoleto Art Festival 2019, Premio Vallecorsi per il Teatro, 2022).
ALESSANDRO PANATTERI, vive a Roma. E' pianista, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra. Con Ennio Morricone, ha composto alcuni brani per "La Leggenda Del Pianista sull'Oceano" di Giuseppe Tornatore. È pianista dell'Orchestra Italiana del Cinema. Compone musiche di scena per spettacoli Collabora con vari registi teaytrali e cinematografici, da Maurizio Scaparro a Giorgio Albertazzi.
CAMILLA GHEDINI: vive a Ferrara. Giornalista professionista, autrice, docente a contratto al Master di Giornalismo Alma Mater Bologna, si occupa di attualità e società. Ha scritto vari libri su macro-temi di interesse sociale, tra cui appunto INTERRUZIONI (Giraldi Editore 2016), riedito nel 2018 con introduzione di Mina Welby. Del 2016 è anche Il mestiere più antico del mondo? (Elliot), antologia sulla prostituzione con contributo anche di Dacia Maraini e Maurizio De Giovanni.
ALESSANDRA BRAMANTE: psicologa, psicoterapeuta ad indirizzo cognitivista, criminologa clinica e dottore di ricerca in neuroscienze. Vive e lavora a Milano. In ambito forense ha analizzato più di 100 casi di perizie psichiatriche sui casi nazionali di figlicidio e periziato numerose donne figlicide. Autrice di varie pubblicazioni scientifiche sulla psicopat psicopatologia perinatale, sul figlicidio materno e paterno.
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