Al via il bando relativo alla sede museale nell'ex carcere di Ferrara
Un concorso internazionale per progettare il Museo dell'Ebraismo
19-04-2010 / Giorno per giorno

"In questi giorni abbiamo aperto pagine importanti per la nostra città che richiamano l'interesse del mondo culturale e tanti visitatori. Con questo bando andiamo a compiere un ulteriore passo per trasformare un'idea in una opera importante che tutti dobbiamo volere con determinazione perchè e una forte determinazione che ci farà superare ogni possibile difficoltà che incontreremo sul cammino" Così il sindaco Tiziano Tagliani ha voluto sottolineare l'occasione della presentazione ai giornalisti, svoltasi questa mattina lunedì 19 aprile in residenza municipale, del Bando di concorso internazionale di progettazione del MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah, con sede a Ferrara nelle ex carceri della città. "E' un momento storico per la nostra città - ha affermato il vice sindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto - perchè andiamo ad aggiungere un tassello importante di un percorso che ci impegnerà nei prossimi anni in uno sforzo creativo ed economico". All'incontro hanno partecipato anche il presidente della Provincia d Zappaterra che ha messo in primo piano il ruolo del Comune di Ferrara in una "azione coraggiosa e pionieristica sul fronte culturale che fa bene a tutto il territorio provinciale", Riccardo Calimani e Piero Stefani, rispettivamente presidente e direttore scientifico del Meis, che hanno sottolineato il respiro internazionale dell'opera messa a bando e il concetto di "trasformazione di un carcere in un luogo di libertà, che va ben oltre all'essere semplice spazio espositivo". A Carla Di Francesco, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna, Paolo Perelli, dirigente del Servizio Pianificazione Territoriale del Comune è toccato infine il compito di descrivere le linee generali del bando e del contesto urbanistico e architettonico dell'intervento che sarà realizzato per dare una sede al Meis. Sono già stati avviati nel corpo che si affaccia su via Piangipane dell'ex carcere di Ferrara i lavori la cui conclusione è prevista per l'estate 2011 e consentiranno l'insediamento degli uffici del Musei e delle prime aree espositive e idonee per realizzare incontri pubblici. Solo a conclusione del bando che alla fine del suo iter burocratico (scadenza termini presentazione progetti, valutazione della commissione) dovrebbe indicare i vincitori solo all'inizio del prossimo anno. "Il costo complessivo dell'opera è di circa 40 milioni di euro oneri compresi - ha precisato la Di Francesco - e solo una parte di essi, 12,5 milioni, è già stata finanziata con una legge dello Stato". Saranno premiati i primi tre progetti classificati con possibilità di menzione per altri lavori presentati. Tutti saranno esposti in un'apposita mostra all'inizio del prossimo anno. La Di Francesco ha colto l'occasione per ringraziare i propri collaboratori e gli operatori degli uffici tecnici del Comune coordinati dall'architetto Perelli.
LA SCHEDA (a cura della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia Romagna)
Bando di Concorso Internazionale di Progettazione del MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah
Il "Museo Nazionale dell'Ebraismo italiano e della Shoah" è istituito con la Legge n. 91 del 17 aprile 2003 con lo scopo di testimoniare la costante e diffusa presenza della comunità ebraica sul territorio italiano. Nel 2006 viene costituita la Fondazione MEIS "Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah", alla quale partecipano il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comune di Ferrara, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC); alla Fondazione per statuto è assegnato il compito di far conoscere la storia, il pensiero e la cultura dell'ebraismo e di promuovere a livello nazionale e internazionale attività didattiche, manifestazioni, convegni, mostre, sui temi della pace e della fratellanza tra popoli e dell'incontro tra culture e religioni diverse.
Il Museo sorgerà nelle ex Carceri di Ferrara, città ospitale che sul finire del Quattrocento accolse gli ebrei cacciati dalla Spagna e dove durante il fascismo Italo Balbo, sfidando le leggi razziali, tentò la difesa di un Podestà ebreo. A breve distanza dall'ex ghetto, dalle storiche sinagoghe e da altri importanti segni della sua celebre storia ebraica, l'ampio complesso inaugurato nel 1912 e dismesso nel 1992 dispone nello stato attuale di una superficie utile di circa 5500 metri quadrati, ai quali si aggiungono circa 3200 mq di area scoperta; il sito è collocato a ridosso delle mura sud, in posizione strategica rispetto alle previsioni urbanistiche dell'Amministrazione comunale, a poche decine di metri dai più grandi parcheggi della città. Delimitato ancora oggi da un recinto continuo, è costituito dalla palazzina che prospetta su via Piangipane, cui fa seguito un cortile interno oltre il quale si innalzano prima il massiccio blocco dei servizi e del carcere femminile, poi, verso le mura, quello di pianta rettangolare del carcere maschile. Quest'ultimo è di certo l'elemento più significativo dell'intero complesso carcerario ferrarese, in quanto costituisce uno dei più tardi ed interessanti esempi del tipo carcerario "a ballatoio" inaugurato da Carlo Fontana per il carcere del San Michele a Roma (1703). Nel complesso, di proprietà statale in consegna al Ministero per i beni e le attività culturali, sono attualmente in corso i lavori di bonifica e primo intervento; la palazzina d'ingresso, inoltre, è in corso di restauro sulla base di un progetto concretizzato dall'attiva collaborazione tra uffici territoriali del MiBAC (Direzione regionale BCP e Soprintendenza per i beni architettonici di Ravenna) e quelli del Comune di Ferrara. La conclusione di questi lavori consentirà alla Fondazione di disporre all'interno del complesso di uno spazio per le attività del Museo già nel corso del 2011. Oggetto del concorso di progettazione è il complesso delle ex Carceri con esclusione della palazzina su via Piangipane. La formula concorsuale è quella che permetterà di selezionare la proposta più idonea per il Museo, accendendo un dibattito architettonico che si promette assai interessante per il tema proposto. Si tratta infatti di recuperare alla città un luogo nato per la segregazione e di rendere aperto e frequentato uno spazio dì emarginazione, adattando e modificando gli edifici dell'ex Carcere fino a renderlo idoneo ad ospitare una struttura museale: accettando quindi la modifica dell'esistente nei limiti dettati dalla verifica qualitativa delle sue parti, ed introducendo nuovi elementi di architettura di linguaggio contemporaneo. Più in dettaglio, nel bando si sono individuate le porzioni qualificanti e significative della struttura, per le quali si prescrive la conservazione, ed altre di minor interesse sulle quali sono ammesse operazioni anche di sostituzione. La proposta progettuale dovrà dimostrare di aver correttamente interpretato le istanze della modernità e quelle del recupero per mettersi al servizio di un Museo dinamico che deve testimoniare la storia e raccontare una cultura vivace; un Museo-laboratorio di cultura, che deve essere dotato di percorso museale- espositivo vero e proprio, sale mostra, auditorium, biblioteca, caffetteria e ristorante, bookshop e altri servizi, proiettato verso la città. In definitiva un centro culturale moderno, con forte
vocazione multimediale e multifunzionale, interessante e gradevole da visitare.
- Dati tecnici
Ente banditore: Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna del Ministero per i beni e le attività culturali
Responsabile del procedimento: arch. Carla di Francesco, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna
Costo dell'opera previsto: importo massimo 30.000.000 euro al netto di IVA e oneri.
Destinatari del bando: Architetti e ingegneri, in forma singola o associati, titolati ai sensi di legge e previsti dal bando.
Premi: 60.000 euro al vincitore, 40.000 euro al secondo classificato, 20.000 euro al terzo classificato.
Data emanazione del bando: disponibile per estratto sulle Gazzette ufficiali italiana ed europea e per intero sul sito www.emiliaromagna.beniculturali.it a partire da venerdì 23 aprile.