INTERNAZIONALE A FERRARA - Su Israele, la democrazia e l'opinione pubblica interna sul genocidio a Gaza il giornalista Meron Rapoport e la storica Anna Foa.
Sabato 4 ottobre 2025 la seconda giornata di Internazionale a Ferrara 2025, l'appuntamento con il giornalismo da tutto il mondo
04-10-2025 / Giorno per giorno

Oltre 180 ospiti da 25 Paesi: dal Brasile a Haiti, dalla Cina all'Iran, da Gaza all'Ucraina.
Tra i protagonisti del sabato di Internazionale due autrici unite dalle idee ma separate dalla geografia: Amira Hass e Dominique Eddé dialogheranno su Israele, Palestina, Libano e Siria.
Tra gli ospiti più attesi Cecilia Sala, Volodymir Yermolenko, Gaëlle Bélem, Sunil Amrith e Victoire Tuaillon
Un ricordo di Federico Aldovandi, nella sua città, a vent'anni dal suo omicidio.
Ha inizio il programma Fuoriclasse, il ciclo di incontri per ragazze e ragazzi fra i 14 e i 18 anni, novità della XIX edizione del festival
Ferrara, 3 ottobre 2025 - Pronti per il secondo giorno del festival di giornalismo organizzato da Internazionale, il settimanale che da più di 30 anni porta in Italia il meglio della stampa straniera, e dal Comune di Ferrara. Da Haiti al Brasile, da Gaza all'Iran, dalla Cina all'Ucraina: sono oltre 180 gli ospiti provenienti da 25 Paesi che si incontreranno nella provincia emiliana per la XIX edizione del festival. Filo conduttore di questa edizione sono i semi di speranza e di resistenza da piantare e far crescere oggi perché il mondo di domani possa essere più inclusivo, più equo, più sostenibile, rappresentato dal piccolo mondo disegnato da Anna Keen, da sempre protagonista del logo di Internazionale a Ferrara, che quest'anno tiene in mano una margherita bianca. Tra guerre, disastri climatici e violazioni dei diritti umani, anche quando sembra che non ci sia più spazio per l'ottimismo le persone si uniscono, le comunità resistono e nascono movimenti capaci di raccogliere il cambiamento.
La giornata del sabato al festival di Internazionale a Ferrara si apre con un dialogo sulle contraddizioni interne a Israele, tra analisi storica e testimonianza giornalistica: Meron Rapoport, giornalista di Tel Aviv, editorialista di +972 Magazine, organo di informazione indipendente israelo-palestinese, direttore di Local Call ("Sikha Mekomit") e leader del movimento "Two states one homeland", per la creazione di due stati indipendenti con confini aperti, libertà di movimento e istituzioni comuni, la storica Anna Foa, autrice del libro Il suicidio di Israele (Laterza 2024) con cui ha di recente vinto il Premio Strega Saggistica e la scrittrice e giornalista Anna Momigliano, esperta di Israele, dove ha vissuto, e Medio Oriente. Cosa pensa l'opinione pubblica israeliana della guerra a Gaza e delle accuse di genocidio? A che punto è la crisi della democrazia cominciata già prima del 7 ottobre 2023? (Cortile del Castello, ore 12.00).
E ancora Israele, Palestina, Libano e Siria nell'incontro "Le relazioni pericolose", che riunisce due voci fondamentali, unite dalle idee ma separate dalle geografia, per capire cosa succede quando l'assenza di un vero dibattito critico nella società si accompagna al culto della lotta armata. Amira Hass, giornalista israeliana che vive a Ramallah, in Cisgiordania, e scrive per il quotidiano Haaretz, conosciuta a livello internazionale per aver descritto la vita dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza, dove lei stessa, unica giornalista israeliana, ha vissuto a lungo, e Dominique Eddé, scrittrice e traduttrice libanese di lingua francese - è una delle traduttrici di Edward Said - i suoi libri sono pubblicati da Gallimard le Seuil. Il suo ultimo libro uscito in Italia (Alpes Italia 2024) è La lettera e la morte, (Teatro Comunale, ore 16.30).
Cecilia Sala, giornalista esperta di Iran, dove è stata tenuta prigioniera alla fine del 2024, e Medio Oriente, e autrice del podcast Stories, presenterà il libro I figli dell'odio (Mondadori 2025), insieme a Giuliano Milani. Un viaggio tra le parole dei coloni israeliani, i palestinesi sotto occupazione e le giovani iraniane che sfidano il regime (Cortile del Castello, ore 19.30).
Per il racconto del conflitto in Ucraina il festival ospita il filosofo ucraino Volodymir Yermolenko, direttore editoriale del sito indipendente UkraineWorld e presidente di PEN Ucraina. È uno tra gli intellettuali più ascoltati nella scena internazionale e approfondirà il tema della cultura ucraina e delle origini e le ragioni profonde della Resistenza (Teatro Comunale, ore 11.00).
Si viaggia poi fino ad Haiti, inferno a cielo aperto, ostaggio di bande criminali: dilaga la violenza tra omicidi, droga e abusi, cresce la fame, chiudono le scuole e la situazione sanitaria è ormai allo stremo. Eppure, centinaia di migranti haitiani negli Stati Uniti dovranno rimpatriare, secondo la decisione dell'amministrazione Trump. Ne parleranno al Festival Jetry Dumont, giornalista haitiano, fondatore del giornale indipendente Ayibo Post, e suor Paésie Philippe, dal 1999 missionaria francese a Haiti, dove ha fondato la comunità religiosa Kizito family, che si dedica all'assistenza e all'educazione dei bambini poveri, nel quartiere di Cité-Soleil, la più grande baraccopoli di Port-au-Prince - costruendo e gestendo 7 case accoglienza e 8 scuole (Cinema Apollo, ore 14.00). Da Haiti al Brasile, con Maria Aparecida Ribeiro de Sousa, militante e ativista brasiliana dei Quilombola, comunità emarginata e vulnerabile del Brasile, esclusa per barriere linguistiche, disparità socioeconomiche, mancanza di rappresentanza e costretta ad affrontare la questione della mancanza di proprietà legale delle terre (Aula Magna Economia, ore 17.30)
Europa, 30 anni dal massacro di Srebrenica. Sono passati 30 anni dal genocidio di Srebenica, e a parlare a Ferrara del peggior crimine commesso in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale, che rimane ancora oggi una ferita aperta della nostra storia, saranno la giurista Alessandra Annoni, il regista bosniaco-italiano Ado Hasanović e Riccardo Noury portavoce di Amnesty International Italia (Biblioteca Ariostea, ore 11.30).
Italia, 25 settembre 2005, Ferrara, l'omicidio di Federico Aldrovandi. Federico Aldrovandi ha 18 anni quando viene ucciso, all'alba, dai colpi violenti di quattro agenti della polizia. La morte del ragazzo, che tornava da una serata con gli amici, è stata uno dei casi di cronaca più discussi in Italia: indagini a rilento, depistaggi, capi d'accusa complicati e condanne molto contestate. I quattro agenti vennero infatti condannati in via definitiva a tre anni e sei mesi, ma la pena venne cancellata con l'indulto. Ne parlano, nella città dove tutto avvenne, Valentina Calderone, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Roma, all'epoca dei fatti membro della Onlus A Buon Diritto che seguì il caso, Michele Dalai, scrittore e autore di Aldro. Storia di un orrore perbene (Compagnia Editoriale Aliberti 2025) e Michele Di Giorgio, ricercatore all'Università di Bari e autore di Il braccio armato del potere edito da Nottetempo (4 ottobre, ore 14.00).
Diritti umani e discriminazioni. Non mancheranno gli incontri accolti nell'ambito dei diritti umani. Nell'Aula Magna della facoltà di Economia dell'Università di Ferrara l'incontro "I soliti sospetti" sul tema della profilazione etnico-razziale per mano delle forze di Polizia, con Anna Brambilla (Asgi) e Luigi Mastrodonato in dialogo coi ragazzi di "Occhio ai media". L'incontro "Solidarietà radicale" mette a fuoco le connessioni tra discriminazione delle persone con disabilità e sfruttamento animale. Astra Taylor e Sunaura Taylor, registe e artiste statunitensi, dialogano sul superamento dei confini tra specie e abilità, offrendo una prospettiva critica su empatia, cura e giustizia oltre l'umano. Introduce Giulia Zoli di Internazionale (Teatro Comunale, ore 19.00).
Si parla anche di islamofobia con Suhaiymah Manzoor-Khan che propone "Chi ha paura dell'islam". L'ospite, drammaturga e docente britannica di origine pakistana, si concentra sullo scardinamento di pregiudizi, critica al razzismo, all'islamofobia sistemica. Nel suo ultimo libro, Nelle maglie del terrore. Sradicare l'islamofobia (Tabu 2025) l'autrice decostruisce i concetti comuni sulla visione occidentale dell'islam, come ad esempio l'ossessione per l'abbigliamento delle donne (Cinema Apollo, ore 18.00).
Femminismi. Donne che danno voce ad altre donne: la sera del sabato al Teatro Comunale il racconto corale di operatrici umanitarie - dottoresse, infermiere, comunicatrici - di Medici Senza Frontiere, che porteranno la loro testimonianza di donne "sul campo": Elda Baggio, Mariana Cortesi, e Candida Lobes. Con Daria Bignardi, che nel libro Ogni prigione è un'isola (Mondadori 2024) scrive delle difficoltà vissute da donne e ragazze nelle crisi umanitarie, dialogheranno sulla condizione femminile nelle crisi umanitarie, dove la vita continua a farsi spazio nonostante tutto (Teatro Comunale, ore 21.30).
Riflessioni sull'universo femminile anche con Donata Columbro giornalista e divulgatrice esperta di dati, che nel libro Perché contare i femminicidi è un atto politico (Feltrinelli, 2025) decostruisce l'idea della neutralità statistica e mostra come il conteggio dei femminicidi sia una questione di potere e resistenza (Aula magna Economia, ore 16.00).
Dialogheranno poi di transfemminismo la scrittrice Porpora Marcasciano, da 40 anni attivista Lgbtq+ e candidata al Premio Nobel per la Pace, e Lucy Sante, artista della New York degli anni Settanta, critica, scrittrice e amica di figure leggendarie quali Basquiat e Martin Scorsese. Nel suo libro Io sono lei, da poco uscito in Italia per NNE, con profondità e ironia Lucy Sante ci consegna il racconto della sua vita, e della transizione di genere che affronta da 67enne (Ex Teatro Verdi, ore 21.00).
La giornata offre anche numerosi incontri letterari: Gaëlle Bélem scrittrice e giornalista francese nata sull'isola della Réunion, presenterà il suo secondo romanzo, Il frutto più raro (e/o 2025) con Francesca Sibani, giornalista di Internazionale. Durante l'incontro la vera storia di uno schiavo creolo, Edmund, un racconto di ingiustizia e violenza sociale, che si cela dietro il colonialismo (Palazzo Naselli Crespi, ore 12:00). Moltissimi altri incontri letterari: da Poveri noi di Alice Facchini (Circolo Arci Bolognesi, ore 12.00), a Generazione Cairo di Marta Bellingreri e Costanza Spocci (Biblioteca Ariostea, ore 14.30), fino a La Cina è un'aragosta (Palazzo Naselli Crispm ore 18.30) di Giada Messetti.
Fuoriclasse. Novità di questa edizione di Internazionale a Ferrara: il programma "Fuoriclasse", realizzato grazie alla partnership di Fastweb + Vodafone, che si rivolge a un target nuovo. Per la prima volta ci saranno eventi dedicati a lettori e lettrici non più bambini e non ancora adulti, ragazze e ragazzi dai 14 ai 18 anni. Si parlerà di relazioni, intelligenze artificiali, ambiente e attualità. Tra gli incontri più attesi quello con Victoire Tuaillon, "Rifare l'amore": come costruire relazioni libere, consapevoli, egualitarie.
Ambiente, scienza e ricerca. La tematica ambientale accompagnerà anche la seconda giornata del Festival: lo storico britannico Sunil Amrith presenta La Terra in fiamme (Laterza 2025), accolto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna come un libro così importante da modificare il modo in cui abbiamo finora raccontato la storia degli ultimi 500 anni. L'autore parlerà dell'interconnessione tra ambiente e impero, genocidio ed ecocidio, analizzando come la ricerca del profitto e l'uso delle risorse naturali abbiano trasformato il pianeta e come l'imperialismo abbia alimentato migrazioni e danni ambientali. L'incontro è realizzato grazie al contributo del Gruppo Unipol (Aula magna Economia, ore 10.30).
Nel solco del discorso sul cambiamento climatico si inserisce anche Bestiario artico (Iperborea 2025) di Frank Westerman, giornalista olandese inviato nelle zone più calde del mondo, "dall'ostinata passione conoscitiva e dall'inesauribile curiosità" - così scriveva di lui Goffredo Fofi. Un reportage narrativo che tratta il tema degli animali al tempo del cambiamento climatico tra sopravvivenza ed estinzione (Ex Teatro Verdi, ore 11.30).
Per trattare di ambiente anche a sfondo letterario, invece, Kathy Willis presenta il suo libro La natura che cura (Aboca 2025) in dialogo con il dottore forestale Gabriella Antoniella e Monica Paolucci di Internazionale. L'ospite, docente esperta di biodiversità all'Università di Oxford, nel saggio che presenterà a Internazionale a Ferrara, racconta di alcuni esperimenti condotti in tutto il mondo che hanno dimostrato quanto l'apertura al green nel quotidiano abbia un effetto misurabile sul benessere umano, anche nei piccoli gesti (Ridotto del Teatro Comunale, ore 18.30).
Sul legame tra ricerca scientifica e salute, approfondiranno il tema delle terapie avanzate nella cura delle malattie neurologiche possibili, e discuteranno di quali prospettive aprano per la nostre idea di corpo, Michele Simonato, Azienda ospedaliera universitaria di Ferrara, Francesca Sofia, International Bureau for Epilepsy e Matthew Walker, University College di Londra. All'Ex Teatro Verdi, alle ore 14, l'incontro "Si può riparare il cervello?" (nel progetto PNRR -MAD-2022-12376434-CUP J73C22000680003, finanziato dall'Unione EuropeaNext Generation EU). In collaborazione con Agenda 17 Plus l'incontro "A prova di tempesta" sulle città resilienti: Alessandra Marin e Carmela Vaccaro offriranno un'analisi degli strumenti e dei processi di progettazione urbana e del territorio per prevenire e gestire i rischi climatici (Aula Magna Economia, ore 14.30).
Informazione. Dal giornalismo, per il giornalismo: Tra le pagine del mondo presenta un dialogo tra due direttori: Giovanni De Mauro di Internazionale e Jérôme Fenoglio del quotidiano francese Le Monde, che in ottant'anni ha dimostrato autorevolezza, indipendenza e qualità nell'informazione. L'ospite racconta il percorso verso il successo editoriale, commentando le nuove sfide del giornalismo contemporaneo. (Teatro Comunale, ore 11.30). (Piazza Trento e Trieste, ore 11:00 e ore 17:00).
Mondoascolti. Per la rassegna di audiodocumentari Mondoascolti, a cura di Jonathan Zenti, il sabato di internazionale propone East Piano di Timur Cicely Fell, musicista elettronico di Kiev costretto a lasciare a casa i suoi strumenti per arruolarsi nell'esercito tre giorni dopo l'inizio dell'invasione russa. Sul campo combatte e registra, cattura suoni tra le rovine: pioggia, sirene, un pianoforte abbandonato, bombardamenti. East Piano è il suo diario sonoro dal conflitto, trasmesso su BBC Radio 3 nel 2025 (Apollo 3,ore 15.45). E ancora Beatrice Petrella, nell'incontro "Oltre", racconterà la sua esperienza nel dark web, dove ha analizzando linguaggi, codici e gerarchie dell' incel: il mondo digitale dei "celibi involontari". Restituisce a noi le consapevolezze di chi ha letto e catalogato contenuti sulla discriminazione di genere, rivelandoli nel suo podcast, prodotto da Rai e vincitore del Premio Roberto Morrione. Appuntamento alle 18:30, teatro Apollo.
Le mostre di Internazionale a Ferrara. Continuano le mostre di internazionale, con lo spazio dedicato al racconto attraverso le arti visive dove ci sarà "Humans in transit", l'installazione di Medici senza Frontiere, con ritratti di rifugiati realizzati da artisti migranti. Un'occasione per dare volto e voce a chi ha attraversato il Mediterraneo in cerca di futuro.
(Comunicazione a cura di Internazionale a Ferrara)
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