Comune di Ferrara

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CONSIGLIO COMUNALE - I lavori della seduta odierna (11 giugno 2012)

Approvato il Contratto di Servizio per interventi e servizi sociali e sanitari

11-06-2012 / Giorno per giorno

In apertura di seduta l'assemblea ha osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del terremoto. Sono state poi presentate una mozione del gruppo FLI su 'Certificazione energetica degli edifici" e a seguire le delibere degli assessori Chiara Sapigni e Luigi Marattin.

Mozione su "Certificazione energetica degli edifici"
Con 16 voti contrari dei gruppi consiliari PD, SA e IdV (7 voti a favore dei gruppi FLI, LeF, Lega nord e Misto; 1 astenuto PDL) il Consiglio comunale ha respinto la mozione presentata dai consiglieri Enrico Brandani e Francesco Rendine del gruppo consiliare FLI in merito alla 'Certificazione energetica degli edifici'. Il documento è stato illustrato dal consigliere Francesco Rendine. Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Tommaso Cristofori (PD), Giampaolo Zardi (PdL), Antonio Fortini (LeF), assessora Roberta Fusari, Francesco Rendine (PdL). Per dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri Luca Nardella (Pd), Antonio Fortini (LeF), Francesco Rendine (FLI).

Queste le delibere esaminate

Assessora Chiara Sapigni
- 'Approvazione del Contratto di Servizio tra l'Associazione dei Comuni di Ferrara, Voghiera e Masi Torello, ASP Centro Servizi alla Persona e Azienda USL di Ferrara, per la realizzazione di interventi e servizi sociali e servizi sanitari'.
Dopo l'illustrazione dell'assessora Chiara Sapigni sono intervenuti i consiglieri Francesco Levato-LeF (che ha presentato 4 emendamenti: due ritirati, uno approvato, uno respinto). Al termine della replica dell'assessora Chiara Sapigni sono intervenuti i consiglieri Marco Lucci (PD), Francesco Levato (Lef) e quindi l'assessora Sapigni. Per dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri Francesco Levato (LeF), Enrico Brandani (FLI).
La delibera è stata approvata con 28 voti a favore e 1 contrario (a favore hanno votato i gruppi PD, FLI, Rif. com Italiani, Lega nord, PdL, SA, IdV, Lef, Alex De Anna-Io amo Ferrara; contro Liliano Cavallari-Io amo Ferrara).

LA SCHEDA - Il Contratto di Servizio è il documento che regola i rapporti fra il Comune e un'Azienda alla quale sono demandate alcune funzioni ed attività specifiche. In questo caso il Contratto di Servizio specifica in maniera dettagliata le azioni che il Comune di Ferrara affida all'Azienda pubblica per i Servizi alla Persona (ASP) "Centro Servizi alla Persona" di Ferrara ed avrà valore fino al 31-12-2016, consentendo un congruo tempo di stabilità ai servizi conferiti.
Il Comune di Ferrara è proprietario del 98% dell'ASP mentre l'altro 2% è diviso in parti uguali tra i Comuni di Masi Torello e Voghiera: i tre Comuni gestiscono in maniera associata i Servizi Sociali proprio attraverso l'ASP.
Poiché le attività dell'Azienda riguardano anche interventi di tipo sociosanitario, il Contratto di Servizio viene sottoscritto dall'Azienda USL per tutte quelle parti che riguardano l'aspetto sanitario. Un esempio è l'assistenza fornita ai cittadini ospiti della Casa di riposo di via Ripagrande: una parte significativa degli interventi riguarda l'assistenza sanitaria, una parte prevede la vera e propria ospitalità di tipo sociale.
Il Contratto rinnova il primo documento analogo del 2008, anno di costituzione dell'Azienda e conferma che l'ASP oltre a gestire la struttura protetta accreditata (la Casa di riposo di via Ripagrande) provvede, per conto del Comune, alle attività del Servizio Sociale professionale.
Viene confermato, quindi, che compete all'ASP la presa in carico di persone e nuclei familiari (minori, adulti, anziani) che vivono diverse forme di disagio.
Si ritiene che per i cittadini sia un indubbio vantaggio avere un'unica gestione per le attività sociali con certezza di procedure attraverso la Carta dei Servizi e il Bilancio Sociale che rendono già da anni trasparente l'attività svolta dall'ASP:. In questi anni, inoltre, l'ASP ha dimostrato di avere notevoli capacità organizzative ottenendo la certificazione di qualità e risanando il proprio bilancio. Tutto ciò avviene in un rapporto stretto con gli organismi decisionali in cui i Comuni e l'Azienda USL stabiliscono le linee strategiche per la politica sociale e socio sanitaria.
Di tali linee l'ASP non è semplicemente un esecutore ma un partner fondamentale per l'integrazione tra il sociale ed il sanitario e tra Servizio pubblico e realtà del Terzo Settore (volontariato e cooperazione sociale).


Assessore Luigi Marattin

- Consorzio provinciale formazione C.P.F. Ferrara, presa d'atto della cessione d'azienda e approvazione dello scioglimento del Consorzio, variazione di Bilancio.
Dopo la relazione illustrativa presentata dall'assessore al Bilancio Luigi Marattin sono intervenuti i consiglieri Francesco Levato (LeF), Liliano Cavallari (Io amo FE), Luca Vaccari (PD), assessora Deanna Marescotti, sindaco Tiziano Tagliani. Per dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri Liliano Cavallari (Io amo FE), Irene Bregola (Rif. com. italiani), Francesco Levato (LeF), Luca Cimarelli (PdL), Francesco Rendine (FLI).
La delibera è stata approvata con 26 voti a favore e 4 astensioni (a favore hanno votato i gruppi PD, FLI, Rif. com Italiani, Lega nord, PdL, SA, IdV; astenuti Io amo Ferrara, LeF).

LA SCHEDA - CESSIONE CONSORZIO PROVINCIALE DI FORMAZIONE ->(A cura dell'assessore al Bilancio Luigi Marattin)
La presenza di una variazione di bilancio e di una proposta di cessione di partecipazione comunale fa sì che a portare alla vostra attenzione questa delibera sia l'Assessore al Bilancio e alle Partecipazioni. Si tratta in realtà di una questione che ha tenuto impegnati molti settori dell'Amministrazione, sotto la guida e il coordinamento della titolare della delega alla Formazione Professionale, l'Assessore Marescotti che naturalmente interverrà nel corso del dibattito. Il gruppo di lavoro che ha istruito la delibera e l'intero processo politico-amministrativo era inoltre composto dal Presidente e Direttore del Cpf (Davide Stabellini e Norma Bellini), dal Dirigente del Servizio Partecipate Giovanni Lenzerini e dal Direttore Generale Roberto Finardi. A tutti costoro, innanzitutto, il ringraziamento da parte della Giunta per l'ottimo lavoro svolto in questi mesi.
Con questa delibera, tra le altre cose, questo Consiglio Comunale è chiamato a discutere la cessione a terzi del Consorzio Provinciale di Formazione, composto - come i consiglieri sanno - dai Comuni di Ferrara, S.Agostino e Codigoro. L'Amministrazione Comunale è pervenuta a tale valutazione sulla base sostanzialmente di tre fattori. Due di essi hanno natura congiunturale e esogena, mentre uno ha natura strutturale e politica. I due fattori esogeno-congiunturali sono così riassumibili. Da un lato, la massiccia riduzione dei finanziamenti comunitari del Fondo Sociale Europeo, che negli ultimi quattro anni ha visto una riduzione di circa il 25% ogni anno, anche a seguito della decisione del precedente governo nazionale di distogliere parte dei finanziamenti destinati alla formazione professionale (e afferenti, appunto, all'FSE) per destinarli agli ammortizzatori sociali in deroga. Un calo di risorse di queste proporzioni, come appare del tutto evidente, non poteva non avere effetti di lungo periodo. L'altro fattore attiene al livello regionale. Poco più di un anno fa, la Giunta dell'Emilia-Romagna ha fissato i nuovi requisiti per l'ottenimento dell'accreditamento degli organismi di formazione professionale; tali requisiti hanno, per la prima volta, un focus quasi esclusivo sull'equilibrio economico-finanziario e patrimoniale degli enti (pubblici o privati che siano) di formazione professionale. In altre parole, d'ora in poi qualunque soggetto voglia svolgere funzioni di formazione professionale, deve avere il bilancio in ordine per poter essere autorizzato ad operare.
Il combinato disposto di questi due fattori esogeni (il drastico calo dei finanziamenti comunitari e l'introduzione di stringenti requisiti regionali per poter svolgere le funzioni di formazione professionale) hanno reso nei fatti impossibile il mantenimento della gestione pubblica del nostro centro di formazione professionale. Tutto questo avviene anche a fronte dell'importante azione di risanamento del bilancio del CPF portata avanti negli ultimi due anni dal nuovo management: il Presidente Davide Stabellini e la Direttrice Dott.ssa Norma Bellini hanno condotto una esemplare opera di risanamento economico-finanziario e di efficientamento gestionale della struttura da loro amministrata e diretta. In mancanza dei due fattori esogeni che citavo prima, tale opera avrebbe probabilmente permesso il mantenimento di una gestione pubblica, fatto salvo il terzo fattore (quello strutturale e politico) che esporrò tra breve. In tempi in cui la gestione della cosa pubblica gode di cattivissima fama (in parte meritata, in parte frutto di una insopportabile campagna di demagogia, approssimazione e falsità), mi piace sottolineare due aspetti relativi al Presidente e al Direttore del Cpf. Davide Stabellini svolge da diversi mesi la sua importante attività senza percepire un solo euro di indennità, e senza essersi mai lamentato un solo istante al riguardo. E, fatta salva la procedura sempre regolare adottata per la selezione dei suoi predecessori, la dott.ssa Norma Bellini è una professionista del settore della formazione professionale, ed è stata assunta a seguito di un concorso caratterizzato dal massimo grado possibile di pubblicità e di apertura. E' mia opinione personale, e come sempre me ne assumo tutta la responsabilità, che questo evento sia fortemente correlato con il positivo risultato ottenuto in questi ultimi due anni in materia di contenimento dei costi, e efficientamento della gestione. In altre parole, ricordiamocelo quando - in questa e in altre sedi - evidenziamo della necessità che la politica (quella con la "p" minuscola) faccia un passo indietro dalla nomina di coloro che gestiscono le aziende pubbliche (dalla RAI al Cpf). Mentre altri parlano, ancora una volta a Ferrara noi facciamo.
Fatti salvi i due elementi decisivi di cui ho appena discusso, è sul terzo motivo alla base della nostra decisione (quello che ho definito strutturale e politico, ma che avrei fatto meglio a definire culturale) che voglio sottolineare in particolare. Lo voglio fare non solo perché, a mio avviso, è il più importante, ma anche perché costituisce un elemento di continuità con altre dimensioni di azione di questa amministrazione comunale, in un quadro di coerenza politica e di chiarezza delle nostre scelte. Su cui i cittadini ci giudicheranno.
La formazione professionale è un settore caratterizzato da esternalità positiva, ragione per cui - da un punto di vista squisitamente economico - è non solo giustificato ma è anche necessario l'intervento pubblico. Tale intervento pubblico deve avere a sua volta necessariamente la forma dell'erogazione di risorse pubbliche, nella fissazione delle regole e nel loro ferreo controllo, ma non necessariamente la forma della gestione pubblica. Sta qui uno degli equivoci più grandi della vita pubblica italiana degli ultimi anni. Lo abbiamo ritrovato nella dibattito sui servizi pubblici locali, sull'esternalizzazione dei nidi e delle scuole di infanzia e, più in generale, nel dibattito sulla ri-definizione del perimetro pubblico nel nuovo e difficile contesto economico nazionale e internazionale. La tutela dell'interesse pubblico, che è necessaria nei settori in cui vengono prodotti beni e servizi di prima necessità o dove siano ravvisabili esternalità positive che portano ad una subottimalità dell'equilibrio di mercato, si regge sul sostegno di risorse pubbliche. Sono i soldi pubblici che sostengono (in parte) le attività di riqualificazione e formazione professionale; sono i soldi pubblici che sostengono i servizi di assistenza all'infanzia e gli altri servizi sociali. E' così perché una gestione totalmente basata sul mercato (cioè operatori privati in concorrenza tra loro, senza il supporto di risorse pubbliche), in quei settori, non è economicamente ottimale. La tutela dell'interesse pubblico si regge anche sulla fissazione delle regole. E' così per la tipologia di interventi di formazione professionale, è così per gli standard di qualità negli asili e nel sociale, è così per le tariffe dei servizi pubblici locali. La tutela dell'interesse pubblico si regge, infine, sul controllo. Il controllo che la formazione professionale serva a coloro che frequentano i corsi (per permetter loro di trovare in fretta un lavoro) e non a coloro che vi insegnano e ai loro gruppi di riferimento. Il controllo che gli operatori del privato sociale forniscano servizi in linea con gli standard stabiliti dal pubblico, il controllo che i gestori di servizi pubblici locali (pubblici o privati che siano) facciano gli investimenti programmati e abbiano una struttura di costi in linea con quella che permette la fissazione di quella tariffa.
E' così che si tutela l'interesse pubblico, nei settori dove è necessario un intervento pubblico. Con le risorse (quelle poche che ci sono rimaste), con la fissazione delle regole, con il controllo. Non necessariamente con la gestione. O per meglio dire, si può tradurre in gestione solo laddove non esista nessun altro operatore che - nel quadro sopra ricordato - sia in grado di svolgere quel servizio o quella funzione meglio di quanto possa fare il pubblico. Laddove non sia così - o laddove fattori esogeni rendano nei fatti impossibile la prosecuzione della gestione pubblica - procediamo alla dismissione dell'azienda o dell'ente pubblico, come quest'amministrazione ha già fatto con il servizio verde, con il servizio disinfestazione, e come entro l'anno farà con una quota di minoranza di Ferrara Tua.
Per le motivazioni fin qui elencate, il Consiglio comunale è chiamato ad esprimersi in merito innanzitutto alla variazione di bilancio con cui il Comune di Ferrar ripiana la sua quota del disavanzo in corso di formazione dell'esercizio 2012. Vengono stornati 35 mila euro dai contributi provinciali di sostegno alle attività produttive (gestiti sempre dall'assessore Marescotti) e destinati alla copertura del deficit 2012 del Cpf, che ammonta complessivamente a poco più di 100.000 euro qualora, come nelle intenzioni espresse dal Consiglio di Amministrazione e dall'Assemblea dei Soci, il percorso di cessione si completi entro l'estate. Se così non fosse, il disavanzo che i Comuni di Ferrara, S.Agostino e Codigoro dovrebbero essere chiamati a ripianare sarebbe più ampio, e preannuncio la non scontata disponibilità da parte di quest'Amministrazione a ridurre ulteriormente le proprie risorse già destinate ad altri impieghi per sostenere il ritardo di un processo di dismissione che ha, invece, tutte le carte in regola per essere completato nei tempi previsti.
Con questa delibera, poi, il Consiglio Comunale prende atto dell'Assemblea dei Soci del Consorzio Provinciale di Formazione di cedere l'azienda e stabilisce lo scioglimento e la conseguente messa in liquidazione del Cpf a cessione avvenuta. Il calendario che l'assemblea ha stabilito prevede la cessione tramite gara entro il mese di agosto, in modo che la nuova gestione possa coincidere con l'inizio del nuovo anno formativo nel mese di settembre. Nel corso degli ultimi mesi, la Direzione del consorzio ha raccolto molteplici manifestazioni di interesse da parte di qualificati enti di formazione finalizzate all'acquisizione del consorzio e delle sue attività, a garanzia quindi della competitività della procedura ad evidenza pubblica attraverso cui cederemo la nostra azienda al mercato.
In conclusione, il difficile dibattito nazionale sulla riforma del mercato del lavoro ci ricorda quanto la definizione di un assetto equo ed efficiente di tale mercato sia cruciale per l'equità intergenerazionale, per offrire nuove prospettive ad una popolazione giovanile sempre più drammaticamente ai margini dell'attività economica, e per riavviare - assieme ad altre urgenti misure - un processo di crescita economica sostenuta e sostenibile. A mio parere, il disegno di legge in approvazione in Parlamento (e soprattutto il dibattito che da mesi lo sostiene) ha prestato troppa attenzione a temi relativamente secondari (quali quello dei licenziamenti) e troppo poca al tema della formazione professionale. Questo rappresenta una grave carenza, per almeno due motivi:
- la creazione di un sistema efficiente di intermediazione dinamica tra domanda e offerta di lavoro è l'unico rimedio per far sì che i lavoratori espulsi dal sistema produttivo (e ce ne saranno ancora tanti nei prossimi mesi) possano rientrarvi facilmente e velocemente. Da anni si parla di flessibilità nel mercato del lavoro solo come facilità di assumere o di licenziare. A mio avviso c'è un'altra dimensione della flessibilità che è stata finora trascurata, ed è appunto quella relativa ad un efficiente ed efficace sistema di formazione professionale. Le economie di mercato, infatti, funzionano tanto più efficientemente quanto più è facile spostare fattori produttivi da un loro utilizzo improduttivo ad uno maggiormente produttivo. Questo, nel caso del fattore-produttivo lavoro, è esattamente il compito di un moderno sistema di formazione professionale: recuperare risorse umane non occupate (o occupate in settori in declino), dotarli delle necessarie competenze e far sì' che possano celermente essere re-impiegate in settori in espansione. Questa, assieme alla flessibilità dell'altro fattore produttivo (il capitale), con annesse quindi le questioni relative alla creazione di un sistema bancario dinamico e più esposto al mercato, è la vera flessibilità che serve all'economia italiana per divenire una efficiente economia di mercato in grado di creare con continuità benessere, ricchezza e sviluppo per tutti, a partire dalle classi sociali più deboli.
- Il secondo motivo attiene allo stato attuale della formazione professionale nel nostro paese. Il Ministero del Lavoro qualche settimana fa ha pubblicato un'inquietante indagine, in cui risulta che nel 2010 solo il 2,8% degli assunti ha trovato lavoro grazie a scuola, università o formazione professionale. Ancora più inquietante è che il 30,7% ammetta di essere entrato grazie a raccomandazioni. Se vogliamo fare della formazione (professionale ma anche secondaria e specializzata) un vero canale di ingresso nel mondo del lavoro, allora dobbiamo avere il coraggio, anche qui di riforme radicali.
Il Comune di Ferrara fa la sua parte in questo processo; una parte forzatamente molto piccola, come sempre accade quando sono in gioco questioni nazionali che vanno molto aldilà (e sempre più aldilà, alla faccia del federalismo) della capacità di azione degli enti locali.
La nostra parte in questo caso è impiegare ancora una volta risorse pubbliche per garantire un equilibrio economico-finanziario al nostro ente di formazione professionale, ma contestualmente ricercare una soluzione diversa incentrata sul primato del pubblico per quanto riguarda gli obiettivi e la fissazione delle regole, ma una soluzione di mercato per quanto concerne la gestione.


- Ratifica deliberazione d'urgenza di Giunta comunale con oggetto l'approvazione in via d'urgenza e salvo ratifica consiliare dell'applicazione al Bilancio dell'Avanzo di Amministrazione 2011.
Dopo l'illustrazione della delibera da parte dell'assessore Marattin sono intervenuti i consiglieri Liliano Cavallari (Io amo FE), Antonio Fortini (LeF).
La delibera è stata approvata.

- Modifica del Regolamento di Contabilità alla sezione 'Scritture patrimoniali'.
La delibera è stata illustrata dall'assessore Marattin. La delibera è stata approvata.