TEATRO JULIO CORTAZAR - A Pontelagoscuro va in scena Exilio, il nuovo spettacolo del Teatro Nucleo
16-12-2009 / Giorno per giorno
Sabato 19 e domenica 20 dicembre alle 21, andrà in scena al teatro Julio Cortazar di Pontelagoscuro il nuovo spettacolo della compagnia teatrale ferrarese Teatro Nucleo. Titolo della performance teatrale è "Exilio", un monologo di e con Cora Herrendorf. I posti sono limitati. Per info: teatronucleo@gmail.com .
SCHEDA - Un'attrice racconta. E' la storia della sua vita in cui scelte e vicende personali si fondono indissolubilmente alla propria esperienza artistica e al destino, troppo spesso tragico, di una intera generazione. La storia personale si fa Storia, in un percorso in cui si affacciano le vicende meravigliose e terribili della seconda metà del novecento. Dall'Argentina alle pianure del nord est italiano, un viaggio che si trasforma in un esilio amaro e al contempo fecondo. L'attrice sfoglia pagine di un diario da cui riemergono le radici ebraiche, le parole incandescenti di Artaud, gli insegnamenti di Stanislavskij, le canzoni che hanno scandito la vita, l'utopia e il genocidio di una generazione in rivolta, il lascito di uomini come Franco Basaglia e Antonio Slavich, il lucido grido delle Madri argentine di Piazza di Maggio, le esperienze di lavoro nei manicomi e con i ragazzi posseduti dalla droga e dalla malattia. La storia di una giovane attrice argentina che, divenuta maestra e regista di teatro nei lunghi anni dell'esilio, dischiude sulla scena lo scrigno della memoria portando in dono la sua eredità etica e artistica.
"...I vuoti della memoria si sono ricomposti in me lentamente.
Il teatro è stato mio compagno, con lui ho ricostruito e trasformato il rompicapo dei ricordi, immersa nel dolore, guardando dritto in faccia l'impotenza.
Ho scommesso sulla mia resistenza, sulla semplice avventura della vita.
Ho Imparato a leggere la Storia per trovarvi dentro la mia come una della tante, ad amare le immagini che uscivano da dentro come un fiume senza argini
e a donare loro un filo rosso di poesia che le rendesse universali.
Così, accettando le condizioni che la vita per il solo fatto di essere ancora viva mi aveva proposto, Il dolore si è infine trasformato in energia creativa..."
Cora Herrendorf