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INIZIATIVE CULTURALI - Martedì 22 giugno una visita guidata e un concerto

Note fiorite nel giardino storico di Marfisa d'Este

18-06-2010 / Giorno per giorno

Un pomeriggio a passeggio tra aiuole e loggiati, immersi nella storia e accompagnati dalla musica. Martedì 22 giugno alle 17 il giardino della palazzina di Marfisa d'Este (corso Giovecca 170) darà il benvenuto alla nuova estate offrendo a ferraresi e turisti un evento a più voci e sfaccettature.
Ad aprire il pomeriggio sarà un percorso storico guidato all'interno dei giardini, a cura del responsabile dell'Ufficio Ricerche storiche del Comune di Ferrara Francesco Scafuri, che illustrerà l'evoluzione degli spazi verdi attorno alla palazzina, dal periodo estense fino ai giorni nostri. Per l'occasione saranno tra l'altro aperti straordinariamente al pubblico i campi da gioco e il giardino dell'adiacente Tennis Club Marfisa, frequentato un tempo da personaggi come Giorgio Bassani e Michelangelo Antonioni.
Lungo il percorso sarà inoltre possibile ammirare i nuovi rosai impiantati a cura del Garden Club Ferrara che ha di recente realizzato, assieme al Comune e ad Amsefc, anche altri significativi interventi all'interno del giardino di Marfisa e ha appositamente allestito per l'occasione due grandi composizioni floreali.
Il pomeriggio proseguirà poi con il concerto "Fiori in musica", nella cinquecentesca Loggia degli Aranci, dove Gigliola Bonora interpreterà canzoni e Lieder, accompagnata al pianoforte da Andrea Ambrosini. Un brindisi finale, offerto dal Garden Club, concluderà l'iniziativa all'insegna della storia, dell'arte dei giardini e della musica, promossa congiuntamente dallo stesso Garden Club e dall'Amministrazione comunale, in collaborazione con Amsefc e i Musei civici di Arte Antica, e alla quale hanno offerto il proprio contributo anche il Soroptimist Club e il Tennis Club Marfisa.
L'iniziativa, a partecipazione gratuita, si svolgerà anche in caso di maltempo, al riparo dei loggiati.

Clicca qui per scaricare il pieghevole_iniziativa_marfisa_22giugno.pdf

LE SCHEDE a cura del responsabile dell'Ufficio Ricerche storiche del Comune di Ferrara Francesco Scafuri

La palazzina di Marfisa d'Este
La palazzina, pregevole esempio di residenza rinascimentale signorile con giardini, fu costruita per volontà di Francesco d'Este attorno al 1559. Alla sua morte il nobile edificio passò in eredità alla figlia Marfisa, moglie di Alderano Cybo principe di Massa Carrara, la quale qui visse fino al 1608, anno in cui passò a miglior vita. La fan¬tasia popolare av¬volse in un alone di mistero la figura di Marfisa d'Este, ma in realtà, anche se la bellissima ed affascinante nobi¬ldonna amò la vita mondana, si dedicò ad opere di misericordia e diede assistenza al poeta Torquato Tasso, rinchiuso nell'Ospedale S. Anna.
Le decorazioni a grottesche dell'interno risalgono proprio al periodo in cui Marfisa abitò nella storica dimora: sono di notevole interesse poiché eseguite dalla bottega dei Filippi, famiglia di pittori attivi nella seconda metà XVI secolo, di cui Sebastiano Filippi detto il Bastianino fu l'esponente più importante.
La palazzina fu restaurata a cura dell'ing. Carlo Savonuzzi e aperta al pubblico nel 1938, grazie anche all'allestimento di Nino Barbantini, che ricreò gli interni di un'elegante abitazione rievocante i passati splendori del periodo estense, arredando le stanze con mobili ed oggetti in parte ferraresi ed in parte scelti sul mercato dell'antiquariato, tuttora visibili. L'intero intervento fu finanziato dalla Cassa di Risparmio di Ferrara per celebrare il centenario della propria fondazione.
Nel 2000 e nel 2003 l'Amministrazione Comunale ha curato, invece, il recupero del prospetto sud e della facciata su Corso Giovecca nell'ambito dell'opera di valorizzazione del patrimonio monumentale della città.

I giardini
La palazzina era compresa in un complesso di edifici piuttosto vasto, noto come i "Casini di San Silvestro", collegati tra loro da ampi giardini e di cui faceva parte anche l'adiacente loggia cinquecentesca o Teatro di Marfisa, nonché il quattrocentesco edificio turrito edificato da un membro della famiglia fiorentina dei Neroni nel 1469, oggi denominato palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo n. 5), acquistato proprio da Francesco d'Este nel 1572 per unificare l'intera proprietà verso sud.
Lo spazio verde attorno alla palazzina di Marfisa d'Este, che agli inizi del Novecento versava in uno stato di abbandono, fu sistemato tra l'ottobre 1937 ed il giugno 1938 su progetto dello stesso Carlo Savonuzzi, che realizzò un gradevolissimo giardino all'italiana: era caratterizzato da essenze arboree, da aiuole fiorite, da un pozzo della seconda metà del XV secolo, che un tempo impreziosiva i giardini di Schifanoia, qui trasportato nel 1933 e poi arretrato più a sud rispetto alla posizione precedente nel 1938, dove tuttora si trova. Per rendere più suggestivo il giardino venne costruita una fontana, al centro della quale negli anni '50 fu collocato un "putto" in bronzo dello scultore Giuseppe Virgili (opera del 1935), restaurato poi nel 1998 a cura dei Musei civici d'Arte Antica e grazie al finanziamento dell'associazione Lions Club Ferrara Host; per ragioni precauzionali l'opera fu poi collocata all'interno del museo della palazzina e la fontana rimase disadorna fino al 2006.
Quell'anno, oltre a restaurare l'intera fontana, si decise di collocare, con il contributo della Fondazione Carife, una copia identica del "putto" sul piccolo basamento al centro della vasca e si ricompose nella sua interezza la grande aiuola circostante. Tali operazioni furono eseguite grazie all'impegno congiunto del Garden Club di Fer¬rara e dell'Amministrazione Comunale, che anche quest'anno, con il fattivo contributo di Amsefc, hanno effettuato significativi interventi nell'area verde.
La vasta superficie a sud del giardino con¬serva anch'essa un fascino particolare, in quanto, oltre alla suggestiva Loggia del Cenacolo, preziosi rosai fanno da cornice ai campi del Tennis Club Marfisa, istituito fin dal 1930 e frequentato un tempo da famosi personaggi, quali Giorgio Bassani e Michelangelo Antonioni.