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CENTRO ETNOGRAFICO - In mostra al Maf i riti di carnevale e di mezza Quaresima

10-02-2010 / Giorno per giorno

Sono dedicate alle tradizioni del carnevale e della mezza Quaresima le mostre ospitate, da domani fino al 28 febbraio prossimo, nella sala espositiva del Maf, il Centro di documentazione del Mondo agricolo ferrarese di San Bartolomeo.
La prima delle due esposizioni, promosse dal Centro etnografico del Comune, dalla Circoscrizione 2 e dall'associazione Maf, ha per titolo "Corsi carnevaleschi di un tempo" ed è curata da Sergio Montanari e Maurizio Breveglieri. In mostra una selezione di fotografie scattate tra gli anni '20 e gli anni '30 del '900, che raffigurano vari aspetti di corsi carnevaleschi di Viareggio e altre località e fanno parte di un piccolo archivio a tema carnevalesco fortunosamente scoperto. "Mascheroni di cartapesta, maschere isolate e carri mascherati trainati da buoi e da cavalli compongono uno scenario quasi felliniano - rivelano gli organizzatori della mostra - nel quale il Carnevale mantiene ancora connotazioni tradizionali, a dimensione umana, tra rito e prime forme moderne di amusement".
Curata da Giuliano Biolchini con la collaborazione di Alfiero Pattarozzi ed Erio Baruffi, la seconda mostra è invece incentrata sul Carnevale appenninico di Benedello di Pavullo nel Frignano (Modena), ancora oggi uno tra i più interessanti carnevali itineranti della tradizione popolare emiliana. L'esposizione sintetizza, attraverso alcune immagini a colori e un filmato, le fasi principali di quel rito, che tuttora si svolge negli ultimi giorni di carnevale con un appuntamento conclusivo a mezza Quaresima. Vi sono rappresentati, tra l'altro, in analogia con alcuni carnevali alpini, italiani ed europei, vari ruoli carnevaleschi, tra cui quelli dei 'Lacchè', ossia i ballerini, dell'Arlecchino, del dottore, del vecchio e della vecchia, sulla scia di scenari mutuati anche dalla commedia dell'arte. Il carnevale di Benedello, che conserva interessanti elementi propiziatori e di purificazione, si chiude a mezza Quaresima con il processo e la condanna al rogo della vecchia, preceduto dalla lettura del suo testamento nel quale vengono messi alla berlina pregi e difetti privati e comunitari. La mostra comprende inoltre un costume originale di un lacchè e la riproduzione in formato ridotto del fantoccio tradizionale della vecchia.