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SALA ESTENSE - Parole incrociate: 'La casa, le cose, i casi'

03-05-2010 / Giorno per giorno

Il tema della casa pubblica, considerato alla luce delle attuali problematiche economiche e sociali, sarà al centro del seminario in programma mercoledì 5 maggio, alla sala Estense, dalle 9,30 alle 18,30. L'incontro, dal titolo "La casa, le cose, i casi. Dall'urbanistica alla programmazione alla… fantasia. La questione abitativa in assenza di risorse", rientra nel programma di appuntamenti, aperti alla cittadinanza, "Parole Incrociate" ed è stato organizzato dal Master Internazionale Eco-Polis in collaborazione con il Comune di Ferrara e con il supporto di Acer Ferrara, Gruppo Sefim e Fondazione dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Ferrara.
Ad aprire gli interventi di approfondimento sulle attuali politiche abitative e la questione della casa sociale in Italia sarà l'assessore comunale all'Urbanistica Roberta Fusari.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
La giornata è dedicata alla riflessione intorno alla situazione critica in cui si trovano le istituzioni pubbliche e gli operatori di quel particolare segmento del mercato, ma anche delle politiche sociali, rappresentato dalla casa pubblica. Il quadro nazionale sarà illustrato da Giovanni Caudo, urbanista dell'Università di RomaTre; le politiche regionali saranno illustrate da Michele Zanelli e Raffaele Lungarella, rispettivamente responsabili dei servizi Qualità urbana e Politiche abitative della Regione Emilia-Romagna; le conclusioni saranno tratte da uno dei più insigni urbanisti e pianificatori italiani, Francesco Indovina, già professore allo IUAV di Venezia. Durante il seminario saranno illustrati da esperti, professionisti, rappresentanti di enti e di cooperative casi eccellenti di recenti progetti di housing sociale integrato.
L'obiettivo del seminario è quello di comprendere come affrontare oggi, in assenza di risorse, un problema sociale di crescente criticità. Dalla fine della Gescal (Gestione Case per il Lavoratori), inopinatamente decretata nel 1998, l'Italia non ha più avuto una politica nazionale per affrontare il disagio abitativo. Le poche risorse trasferite in oltre un decennio dallo Stato alle Regioni hanno prodotto, come era già chiaro a metà degli anni '90, una crisi abitativa e sociale di lungo corso, acuita dall'attuale crisi economica globale e dal disagio espresso da presenze multi-etniche ormai strutturali nella società italiana.
L'assenza (voluta) di risorse e la crisi del settore edile stanno producendo un florilegio di proposte di ingegneria finanziaria e procedurale, la cui efficacia è quantomeno dubbia, se paragonata a quasi due decenni di riflessioni e di pratiche di project financing.
La questione dell'abitare sociale si conferma dunque come questione irrisolta in 60 anni di vita repubblicana, con l'aggravante che da almeno 15 anni essa è lasciata sulle spalle di Enti locali, agenzie e cooperative sempre più disarmati e privi di mezzi.