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'Anatomie della Mente': nuovo incontro alla biblioteca Ariostea

L'ospedale della gentilezza, riflessioni sul rapporto tra medico e paziente

12-01-2010 / Giorno per giorno

La gentilezza nei rapporti tra medico e paziente. E' questo il tema scelto per il secondo incontro del ciclo "Anatomie della mente e altre storie" in calendario per giovedì 14 gennaio alle 16,30 alla biblioteca Ariostea. In programma interventi di Giorgio Cavallini (andrologo e sessuologo, Ferrara) su "La gentilezza: un'opinione personale", Stefano Caracciolo (Università di Ferrara) su "Le radici psicologiche della gentilezza nel rapporto medico paziente" e Andrea Corsini (Pediatra, Azienda Ospedaliera di Bentivoglio) che racconterà la sua recente esperienza in un ospedale africano.
Il ciclo di incontri, a cura di Enrico Spinelli, Francesca Mellone e Stefano Caracciolo, è organizzato per il terzo anno consecutivo dalla biblioteca comunale Ariostea e dalla sezione di Psicologia generale e clinica della Facoltà di Medicina di Ferrara e prevede sei conferenze di vari argomenti legati alla psicologia.


LA SCHEDA a cura degli organizzatori
L'Ospedale della Gentilezza. Come aiutare gli ammalati a vivere con dignità, nonostante tutto
Giovedì 14 gennaio ore 16,30
Sala Agnelli e Teatro Anatomico
Biblioteca comunale Ariostea, via Scienze 17, Ferrara.


Nel rapporto tra medico e paziente, la gentilezza sembra una piccola cosa. Piccola e fugace, come un fiore che appassisce presto, una farfalla che vive un solo giorno, ma non per questo insignificante: anzi, dalla gentilezza si genera una sequenza nella relazione interpersonale - e non solo quella dell'Ospedale - che, attraverso meccanismi di reciprocità, si sviluppa ben presto in competenza, fiducia, alleanza terapeutica, soddisfazione.
Ma il medico è gentile? Deve esserlo? Come sviluppare ed esprimere questa capacità? Può la gentilezza, nella sua apparente modestia, nascondere valori etici e autentici che arricchiscono la relazione, qualunque relazione interpersonale?
Fra i pionieri della gentilezza uno spazio speciale verrà dedicato al dottor Albert Schweitzer, Premio Nobel per la Pace 1953, che ha donato la sua vita di medico e missionario alle popolazioni del Gabon per restituire al prossimo ciò che aveva ricevuto di buono nella sua vita di musicista, studioso di J.S.Bach, teologo e filosofo, all'insegna della gentilezza come 'dono di sé' agli altri, anche attraverso la proiezione di alcuni spezzoni tratti dal documentario sulla sua vita, vincitore del Premio Oscar per il miglior documentario nel 1957.
La gentilezza nel rapporto interpersonale non è ancora stata studiata dal punto di vista delle scienze del comportamento, anche se alcuni dati neuroendocrini di recente hanno suggerito che può essere collegata ad alcuni meccanismi ormonali. I primi studi che cercano di studiare la gentilezza nel rapporto medico-paziente sono stati iniziati e sono tuttora in corso presso la Psicologia della Facoltà di Medicina dell'Università di Ferrara, e i dati preliminari sulle tecniche di misurazione sembrano assai promettenti. Ma la gentilezza ha una lunga storia nella letteratura medica, anche se nascosta sotto altre vesti, da Ippocrate fino ai primi clinici medici; negli Usa va sotto il nome generico di 'bedside manners', cioè 'le buone maniere al letto del malato'. Ma che fine hanno fatto nell'Ospedale del 21° secolo queste buone maniere? Come diffondere il concetto che fra le 'buone pratiche' della prassi medica e, in generale, sanitaria la gentilezza occupa un posto di rilievo a dispetto del suo aspetto apparentemente minore e dimesso, confusa - e anche per questo negletta - fra l'educazione, il rispetto, l'ascolto e l'empatia?