ARIOSTEA - In mostra a palazzo Paradiso fino al 2 ottobre
"L'Archivio di Ferrara e il Polo delle Carte" e l'inventario degli indumenti da viaggio del Marchese Tassoni
10-07-2010 / Giorno per giorno
E' estate; caldo e afa sono opprimenti. Il desiderio di lasciare la città è grande e un viaggio sarebbe proprio gradito. Sarebbe dunque tempo per preparare la valigia e selezionare i capi di biancheria e gli abiti adeguati. Per un memorandum da viaggio sarebbe utile lanciare lo sguardo al guardaroba d'un gentiluomo d'altri tempi, il Marchese Luigi Estense Tassoni. Basta una visita in ssala Ariosto di palazzo Paradiso in via scienze 17 (Biblioteca Ariostea), ove è infatti esposto il documento del 1751 del suo modesto guardaroba: il Marchese aveva "valise di vacchetta rossa", cioè di pelle, "una grande e una picciola" e una "borsa de velluto rosso". Non gli mancava la "cappelliera da viaggio" per la sua collezione di copricapo: "due cappelli, uno bordato d'oro, l'altro schietto"; poi "un berrettone di velluto nero, da viaggio" e una "berretta di castoro bianco"; per le passeggiate in quota ecco "un passamontagna di panno, berrettino foderato", mentre per il riposo notturno "un berrettino di castoro da notte, comprato a Parma"; comunque sia, la dotazione di "cappelli comprati alla Fiera di Reggio" avrebbe risolto ogni problema di colore e di abbinamento con gli altri capi di biancheria, come ad es. i calzini. Il Marchese poteva scegliere tra "due para di calzetti di seta neri e bianchi", tra quelli "nuovi e vecchi", di "castoro bianco, di bombace neri o di lana grigi". Bella varietà davvero, adeguata anche a quella dei "quattro para di guanti bianchi di pelle". Non si trascurino poi "le camicie di Milano, fine e ricamato", quelle in "tela d'Ollanda, fatte a Mantova", le altre "di lino" e quindi le più pratiche "camiciole di dublé". Il gentiluomo non avrebbe trascurato la scelta dei suoi "fazzoletti a opera, torchini e bianchi, di seta rossa damascata", con l'aggiunta di quelli più di recente fatti acquistare "alla fiera di Reggio". Il Marchese Estense Tassoni non era uomo poi da dimenticare "l'occhialetto da Teatro", che gli sarebbe tornato utile per una serata mondana dedicata alla Musica e al belcanto.
Insomma, chi volesse cogliere uno spunto d'antica nobiltà estense per più moderni viaggi, ai mari o ai monti, presti riguardo al guardaroba del Marchese Tassoni. Ne troverà ricordo nella Mostra dedicata ai documenti dell'Archivio Storico Comunale, finalmente riuniti nella bella e moderna sede di via Giuoco del pallone. La Mostra è stata curata da Mirna Bonazza e da Gianpiero Nasci. Sarà visitabile nel "Polo delle carte", a Palazzo Paradiso (Biblioteca Ariostea), fino al 2 ottobre.