AFM - L'incontro con i giornalisti del 14 luglio
"Finanziaria iniqua per le farmacie. Gli utenti rischiano di perdere servizi gratuiti"
14-07-2010 / Giorno per giorno
(Comunicato a cura di AFM Ferrara)
Ferrara, 14 Luglio 2010 - "Se la manovra non cambia i cittadini rischieranno di perdere i molti servizi offerti gratuitamente". All'accorato allarme, lanciato dai farmacisti di tutta Italia, si associano anche i vertici delle Farmacie Comunali di Ferrara denunciando alla cittadinanza le conseguenze derivanti da un decreto legge iniquo ed allarmante.
A gravare sulla gestione economica delle Farmacie del nostro Paese è la trattenuta del 3,65% imposta sul fatturato relativo al SSN i cui margini attuali sono già stati ampiamente ridotti in questi ultimi anni.
Con l'approvazione della Finanziaria, s'ipotizza che le Farmacie, per far quadrare i conti, saranno costrette a tagliare le spese di gestione, abolendo gli sconti praticati alla clientela, sospendendo l'erogazione gratuita di tante prestazioni aggiuntive che queste oggi assicurano.
"La nostra principale preoccupazione sono gli utenti. - Spiega Sergio Caselli, presidente di AFM - A pagare le conseguenze immediate di tale pesante manovra rischiano di essere soprattutto le famiglie e gli anziani, fascia di popolazione, quest'ultima, in forte crescita nella nostra Regione due categorie che già da tempo stentano a far quadrare i bilanci familiari a causa della crisi economica. Due categorie sociali cui la nostra azienda ha sempre prestato una particolare attenzione, venendo loro incontro con numerose iniziative, ultima delle quali la tessera "FarmAmica" che dà diritto ad importanti sconti su tutto il parafarmaco".
Il decreto legge all'esame della Commissione Bilancio del Senato prevede che il settore farmaceutico contribuisca al contenimento della spesa pubblica per un importo pari a 600 milioni di euro l'anno, di cui oltre 400 sono a carico delle sole farmacie.
"La gravosità delle misure adottate dal Governo - aggiunge Riccardo Zavatti, direttore di AFM - incide notevolmente sul sistema economico della nostra Azienda: il taglio del 3,65% sui ricavi comporterà un minor margine pari a 198.400 euro per il 2010 e di 348.000 euro per il 2011. Se poi si aggiunge la diminuzione di prezzo del 12,50% sui farmaci generici si prevede un'ulteriore riduzione di circa 20 mila euro per l'anno in corso e di circa 42 mila euro per il prossimo anno. E' facile pensare che con un calo dei ricavi così rilevante, l'AFM sarà costretta a diminuire i contributi da erogare al Comune secondo il contratto di servizio stabilito."
Nell'ambito della sanità la Finanziaria prende di mira principalmente farmacisti e produttori di farmaci generici, senza sfiorare minimamente la spesa ospedaliera che ha avuto un aumento del 70%.
Abbattere del 3,65% la quota complessiva prevista per le farmacie, significa ridurre l'efficienza dell'attuale meccanismo distributivo che consente ai cittadini di trovare ogni giorno nelle farmacie i farmaci di cui hanno bisogno per la salute.
Le associazioni di categoria sia pubbliche Assofarm sia private Federfarma, nei recenti comunicati hanno dichiarato che il decreto mette a rischio l'esistenza stessa del 20% delle farmacie del nostro Paese. Un dato veramente allarmante con notevoli ripercussioni anche sull'occupazione.