RELAZIONI INTERNAZIONALI - Formato da amministratori locali, cittadini, forze politiche e intellettuali
Gli appelli del neonato 'Comitato Ferrara per la Federazione Europea'
11-12-2012 / Giorno per giorno

Ferrara conferma ancora una volta la sua forte impronta federalista europea e la determinazione ad esprimere un ruolo attivo e pressante in questa sfida per il futuro, con la costituzione del COMITATO FERRARA PER LA FEDERAZIONE EUROPEA che, proprio in vista del prossimo Consiglio Europeo del 15 Dicembre, ha inviato oggi a capi di Stato e Governo, al Parlamento europeo, a Parlamentari e Ministri, due appelli dall'elevato valore politico, approvati all'unanimità dalla assemblea del 4 dicembre scorso.
Un Comitato per l'Europa nato sotto la spinta non solo di amministratori locali (il Sindaco della città Tiziano Tagliani, l'Assessore all'Ambiente, Relazioni Internazionali Rossella Zadro, il Presidente del Consiglio Comunale Francesco Colaiacovo, ecc) ma anche di cittadini, forze politiche, intellettuali, cc. Tra questi il Rettore dell'UNIFE Pasquale Nappi ed alcuni esponenti del Movimento Federalista Europeo Sante Granelli, Marco Bondesan, Giancarlo Calzolari, Nello Pasquini, Paola Croci.
Un comitato che mira essenzialmente a portare avanti iniziative per la fondazione di una vera "Europa Federale", oggi più che mai necessaria, mettendo insieme cittadini, rappresentanti delle forze politiche, della società civile e della realtà economica e culturale del territorio per stimolare ampia partecipazione sui temi di una Europa così come ipotizzata da Altiero Spinelli.
E' forte e molto lucida la motivazione a lavorare per una federazione che non condivida solo la moneta, ma che realizzi serie politiche economiche, sociali, internazionali, di sviluppo; insieme, coesa, senza classifiche che vedano inseriti Paesi di serie "A" e paesi di altre categorie.
La visione federalista è profondamente adesa non solo all'analisi di ciò che sta avvenendo in Europa e nel Mondo, ma prende vigore dalla pratica sul campo, a partire dal proprio territorio locale, che, come tanti altri, risente della crisi e della assenza di un ruolo Europeo forte in grado di determinare misure per tutti i suoi Paesi.
La crisi del manifatturiero (Ferrara, da 70 anni, territorio caratterizzato dall'industria petrolchimica) anche qui, per la prima volta, comincia a sferzare seri colpi alla occupazione e alla ricerca da sempre fiore all'occhiello della nostra industria. Presso il Polo chimico di Ferrara si trova il Centro Ricerche che nei primi anni 50 ereditò il patrimonio scientifico sviluppato dal Professor Giulio Natta, premio Nobel per la chimica grazie alla straorinaria invenzione del materiale plastico di maggior successo: il Polipropilene. Il passaggio dalla"invenzione" (realizzazione di laboratori) alla "innovazione" (creazione di applicazioni sul mercato ) è avvenuta grazie ai sistematici e importanti sviluppi di ricerca di base e tecnologici realizzati appunto nel Centro Ricerche ferrarese. Oggi si corre il rischio di perdere non solo il know how di questo Centro di eccellenza, ma soprattutto la prospettiva per il futuro, di innovazione e di lavoro che esso ha sempre rappresentato.
E continuiamo sottolineando, legato alla ricerca e alla formazione, il rischio di perdere lo sviluppo professionale dei giovani e la spinta a misurarsi in Paesi diversi da quello di origine ma vicinissimi e pieni di potenzialità da offrire e ricevere. Gli scambi ERASMUS, messi in discussione a causa delle politiche del rigore, creano opportunità, circolazione delle idee, degli uomini e delle donne, acquisizione e radicamento della cultura dei diritti. Sono forti strumenti culturali non solo in senso accademico, ma insostituibili anche per la prevenzione di potenziali esacerbazione che potrebbero sfociare in conflitti.
La moneta unica non può da sola catalizzare la creazione di valore se alla base non esistono politiche condivise e accettate da tutti. In questo particolare momento di crisi economica che rischia di trasformarsi in grave crisi politica e sociale, minando pericolosamente la democrazia matura che il vecchio continente incarna, urge un piano comune per uno sviluppo sostenibile; serve spezzare il vincolo del tasso di interesse e del debito; serve giustizia fiscale e lotta all'evasione; occorre dare supporto alle imprese che investono in Europa e che sposano e rispettano i diritti dei lavoratori, dei territori, dell'ambiente,nonché promuovere un piano per il manifatturiero e con esso per le esportazioni. Le nostre democrazie e le nostre culture, se federate, garantiscono conoscenza, competenza, stabilità politica e sociale che si traduce, per chi investe, in importante valore anche economico. L'Europa è qualità, innovazione, ricerca e tecnologia, stile. L'Europa deve sapere creare le condizioni politiche per rendere esponenziale il proprio valore.
Senza lasciarsi intimorire dalle agenzie di rating o da altri perniciosi ed intangibili miraggi finanziari che niente hanno a che fare con l'economia reale e la qualità della vita dei territori e dei Paesi. Rafforziamoci attraverso un vero federalismo europeo.
Allegati (a fondo pagina) i due appelli scritti ed approvati dal Comitato inviati in data 10 dicembre 2012 a capi di Stato e di Governo, al parlamento Europeo, agli europarlamentari italiani, alla stampa nazionale ed estera:
1. Appello per la Federazione Europea
2 - Appello per la valorizzazione del Programma Erasmus
Per il Comitato Ferrara per la Federazione Europea
Rossella Zadro/Assessore Ambiente, Relazioni Internazionali Comune di Ferrara
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