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CELEBRAZIONI DI NOVEMBRE - Venerdì 15 e sabato 16 novembre a cura del Comitato cittadino per le onoranze

Anniversari degli eccidi, un incontro al Doro e una mostra al Museo del Risorgimento e Resistenza

13-11-2013 / Giorno per giorno

Proseguono, con due appuntamenti in programma nei prossimi giorni, le iniziative di commemorazione e cultura storica realizzate dal Comitato cittadino per le onoranze composto da Comune, Prefettura e Provincia di Ferrara in occasione degli anniversari degli eccidi fascisti e nazisti a Ferrara del 15 novembre 1943 e 17 novembre 1944. Il primo momento sarà una conferenza pubblica che si svolgerà venerdì 15 novembre alle 21 alla sala del Centro sociale-culturale "Il Doro"  e il secondo la presentazione - sabato 16 novembre alle 11- di una mostra storico documentaria alla sala mostre del Museo del Risorgimento e della Resistenza. 

 

- Venerdì 15 novembre alle 21 al Centro sociale-culturale Il Doro (piazzale Savonuzzi) si terrà un incontro promosso dal Museo del Risorgimento e della Resistenza in collaborazione con il Centro sociale-culturale Il Doro sul tema "Ferrara 1943-1944. Gli eccidi di novembre, le prime deportazioni e origini della Resistenza". Ne parleranno gli storici Antonella e Davide Guarnieri.

LA SCHEDA  (a cura degli organizzatori) - A settant'anni dall'eccidio del Castello estense che, proprio a Ferrara, diede inizio alla svolta violenta del fascismo repubblicano, appare importante continuare a studiare ed approfondire ciò che accadde e come la società cittadina e i maggiorenti locali si inserirono in quel processo. Gli eccidi che si susseguirono nella provincia, e quello del Doro è uno dei più efferati e cruenti, fecero da tragico contrappunto al terrore, vissuto da una popolazione che vide gli antifascisti e i partigiani, così come gli ebrei, perseguitati e deportati. A questa trama, che passo dopo passo cerca di restituire al Ferrarese la "complessità" della storia di quei giorni, lo studio di uno degli aspetti iniziali e ancora poco affrontati degli inizi della Resistenza estense: il movimento interpartitico e interclassista, che accomunava i comunisti, i socialisti e gli appartenenti al movimento di Giustizia e Libertà, Giovanni Magoni, Alda Costa, Giorgio Bassani, Matilde Bassani, solo per citarne alcuni tra quelli che già nel giugno '43 finirono in carcere per essersi organizzati per combattere il regime fascista.

 

- Si basa su una documentazione di prima mano e ripercorre i più importanti accadimenti ferraresi del 1943, quinto anno di guerra e anno della svolta. E' la mostra storico - documentaria che sarà presentata sabato 16 novembre alle 11 al Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole 1° d'Este 19) in occasione del 70° anniversario del preludio e dell'organizzazione della Resistenza al nazi-fascismo "1943: dalla crisi del regime alla repubblica sociale".

La rassegna, realizzata  Museo del Risorgimento e della Resistenza in collaborazione con ANPI Ferrara e il contributo dell'assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, è a cura di Delfina Tromboni e Antonella Guarnieri e sarà visitabile fino al 12 gennaio 2014. Interverranno alla presentazione il vice sindaco Massimo Maisto,  la responsabile Museo del Risorgimento e della Resistenza Delfina Tromboni e la storica Antonella Guarnieri, che svolgerà la prolusione.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Il 1943 è il quinto anno di guerra ed è l'anno della svolta. Quello in cui è ormai chiaro, nonostante le battaglie che continuano drammatiche e sempre più numerose, causando, un numero spaventoso di morti tra sia i civili sia tra i militari, chi saranno i vincitori e chi i vinti.

Mussolini, smentito dalla storia, in relazione al 1943, aveva affermato "E' l'anno in cui il regime deve manifestare la sua forza...". La mostra, basandosi su documentazione di prima mano, presenta un percorso attraverso i più importanti accadimenti ferraresi di quell'anno: gli episodi di opposizione sociale e politica al fascismo, gli scioperi del marzo 1943, dei quali nel Ferrarese, ancora una volta furono capofila le donne, i funerali del duce, organizzati dalle donne di Lagosanto all'indomani del 25 luglio, ma anche i drammatici scontri, le tensioni e i trasformismi che, all'interno del fascismo estense caratterizzarono quell'anno, prima e dopo la caduta di Mussolini, per culminare nell'eccidio del Castello Estense che all'alba del 15 novembre vide trucidati undici civili, più o meno legati all'antifascismo locale, come rappresaglia fascista all'uccisione del federale Igino Ghisellini.

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ECCIDIO DORO

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