ASSESSORATO LAVORI PUBBLICI - Sopralluogo del sindaco Tagliani e dell'ass. Modonesi. Il punto della situazione in cantiere
Alla scoperta delle tracce archeologiche in piazza Trento Trieste
10-03-2014 / Giorno per giorno

Si è svolto nella mattinata di lunedì 10 marzo un sopralluogo nel cantiere di piazza Trento e Trieste alla scoperta delle tracce archeologiche rinvenute durante i lavori di rifacimento e riqualificazione della pavimentazione. All'incontro, aperto ai giornalisti, sono interventuti il sindaco Tiziano Tagliani, la responsabile degli scavi di Ferrara per la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna Chiara Guarnieri, l'assessore comunale ai Lavori pubblici Aldo Modonesi, dirigenti e tecnici degli enti coinvolti.
La soprintendente Guarnieri ha illustrato ai presenti gli elementi salienti degli scavi e dei ritrovamenti (vedere scheda), che saranno oggetto di studi approfonditi e di una mostra in programma nel mese di aprile al Museo Archeologico di Ferrara. L'assessore Modonesi ha invece fatto il punto della situazione del cantiere relativo all'intervento complessivo di Piazza Trento e Trieste. "Negli ultimi giorni - ha affermato l'assessore Modonesi - è stato possibile recuperare le ore di lavoro perse all'inizio di marzo a causa del maltempo, prolungando la durata dei turni di lavoro anche fino alle 20. E' già stato realizzato un terzo della pavimentazione in porfido del Listone e una nuova squadra di operai si aggiungerà a quelle attualmente impegnate per procedere con il rifacimento dei marciapiedi del lato Duomo. L'obiettivo è quello di completare la parte di piazza che va da palazzo S.Crispino a via San Romano entro la fine di marzo, mentre confermiamo la conclusione del cantiere prevista entro la fine di maggio 2014".
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I lavori per il ripristino della piazza Trento Trieste intervengono in una zona ad altissimo interesse storico; per questo motivo le operazioni di scavo sono seguite dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici . Le operazioni di rimozione del pavimento, finora realizzate per la parte orientale della piazza, hanno permesso tra le varie cose di portare in luce alcune sepolture relative alla chiesa di S.Romano.
Precedenti lavori per la posa delle reti del gas e dell'acqua avevano consentito alla Soprintendenza di verificare che nella zona compresa tra la chiesa di S.Romano e la Torre dei Ribelli la stratigrafia archeologica era ben conservata.
Per questo motivo, in accordo con l'Amministrazione Comunale, si è deciso di aprire un vero e proprio saggio di scavo immediatamente sotto alla muratura della torre, riservando indagini meno capillari, limitate dalle quote di cantiere ad un solo rilievo planimetrico, al resto dell'area, ora già parzialmente splateata.
Lo scavo ha restituito quanto rimane di una bottega delle tante botteghe che dalle fonti sappiamo occupavano in particolare i due lati del palazzo della Ragione. Con ogni probabilità l'attività fu abbandonata a seguito di un incendio: ne sono testimonianza il livello di carboni, misti a tegole e coppi, appartenenti alla copertura del tetto. L'elemento di maggiore interesse sono i materiali rinvenuti nello scavo: decine di monete, gettoni di commercio e numerosissimi spilli, ditali, laminette, un ago in osso da tombolo, tutti materiali che fanno ipotizzare che si trattasse della bottega di un sarto. Da ultimo è stata rinvenuta anche una spada ben conservata in ferro, priva di elsa, deposta su un piano di mattoni. Le strutture più antiche ora documentate, databili dai pochi frammenti ceramici rinvenuti e dalle monete, riporta ad un contesto collocabile presumibilmente nel pieno XV secolo.
La bottega rinvenuta era stata costruita addossandola alla Torre dei Ribelli di cui è stato possibile portare in luce parte del muro di fondazione settentrionale, che conservava ancora una parte dell'alzato.
L'asportazione di una canaletta in muratura, chiaramente molto più recente poichè probabilmente riferibile agli edifici di XIX secolo, ha permesso di notare alcune caratteristiche della stratigrafia sottostante, che si articola nella parte settentrionale (verso la strada), in riporti limo sabbiosi sui quali si impostano strutture e pavimentazioni la cui destinazione d'uso appare meno chiara; mentre nella fascia meridionale, sulla quale insistevano le botteghe, si intuisce un susseguirsi di livelli e di frequentazioni più serrate, dovute al persistere nel tempo di ambienti chiusi all'interno dei quali si svolgevano numerose attività.
Sul fondo della canaletta demolita è possibile vedere parte di una pavimentazione in mattoni di coltello, forse appartenente ad una delle prime pavimentazioni della piazza; la sua estensione al momento non è determinabile.
L'asportazione di una lunga fascia del marciapiede, in prossimità del cordolo, ha messo in luce anche un' ampia porzione di pavimento in mattoni a spina di pesce, forse delimitato ad est da elementi lapidei quadrangolari, appartenente alla pavimentazione della piazza.
(A cura di Chiara Guarnieri - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna)
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