BIBLIOTECA ARIOSTEA - Ciclo di incontri. Martedì 11 novembre alle 17 il primo appuntamento
Viaggio nella comunità dei saperi: quando l'istruzione è democrazia
10-11-2014 / Giorno per giorno

Con il primo incontro dal tema "Il paese dei balocchi. Riflessione sugli ambienti di apprendimento del tempo delle reti" prende il via martedì 11 novembre alle 17 alla biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17) il ciclo di conferenze "Viaggio nella comunità dei saperi - Istruzione e democrazia". Il percorso, in programma da novembre 2014 a maggio 2015, è a cura dell'Istituto Gramsci di Ferrara e dell'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. Dopo l'introduzione di Daniela Cappagli è previsto un saluto dell'assessora comunale alla Pubblica Istruzione. Al termine interverrà Maura Franchi.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Oggetto della riflessione è l'influenza delle tecnologie sui contesti di apprendimento. Le tecnologie infatti si trasformano in pratiche e strutturano schemi mentali. Le nuove generazioni imparano ad utilizzare le tecnologie intuitivamente senza sforzo, e imparano a strutturare un diverso modo di ricercare le informazioni. Le tecnologie della comunicazione incidono sul piano cognitivo (ad es. la tastiera entra stabilmente negli schemi motori) e cambiano i modi della costruzione dell'identità: prima questa dipendeva dai gruppi sociali di cui il soggetto faceva parte, ora si costruisce attraverso la condivisione con un numero ampio, aperto e indefinito di persone. Con quali implicazioni per coloro che sono impegnati nell'istruzione e nella formazione? Si possono riassumere in tre punti le opportunità: 1) l'esplorazione: la rete dilata i contesti entro cui fare esperienza del mondo esterno. Ciò vale per la dimensione privata e individuale quanto per quella pubblica e sociale. 2) lo scambio di risorse: attraverso le sharing practice, la distinzione tra identità individuale e sociale, tra sé e gli altri è divenuta più debole, 3) L'espressione di sé: i social media moltiplicano le fonti di costruzione e di condivisione del sé.
Sfruttare le opportunità di istruzione informale è importante anche per sostenere un utilizzo consapevole e creativo delle tecnologie stesse.
Da Cronacacomune del 6 novembre 2014
Giovedì 6 novembre, nella sede del Teatro anatomico della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17) si è tenuta la presentazione del ciclo di conferenze "Viaggio nella comunità dei saperi - Istruzione e democrazia" in programma da novembre 2014 a maggio 2015, a cura dell'Istituto Gramsci di Ferrara e dell'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
All'incontro con i giornalisti sono intervenuti il Vicesindaco e Assessore alla Cultura, i rappresentanti dei due istituti culturali interessati Daniela Cappagli, Anna Quarzi, Fiorenzo Baratelli, Roberto Cassoli e il dirigente comunale del Servizio Biblioteche e Archivi Enrico Spinelli.
Istituto Gramsci Ferrara- Istituto Di Storia Contemporanea
VIAGGIO NELLA COMUNITÀ DEI SAPERI - ISTRUZIONE E DEMOCRAZIA
secondo ciclo di incontri
Novembre 2014 - Maggio 2015 ore 17-19 SALA AGNELLI- BIBLIOTECA ARIOSTEA FERRARA
'Viaggio nella Comunità dei Saperi' propone ai docenti delle scuole e ai cittadini interessati un percorso di 10 conferenze sui temi formativi e lo fa attraverso la rilettura del pensiero di intellettuali che hanno espresso un modello di istruzione collegato ad un progetto di società. Riteniamo infatti che il sistema educativo di un Paese democratico, come il nostro, debba avere alla base un'idea forte di società che si regga sugli stessi principi portanti. L'Istruzione inoltre, è un argomento più che mai attuale, poiché nell'agenda politica nazionale c'è la riforma della scuola con il piano la buona scuola', offerto alla riflessione dei cittadini fino al 15 novembre.
Viaggio nella Comunità dei Saperi 2014-15 costituisce il secondo ciclo. Nella prima metà del 2014 si è svolto il primo ciclo di incontri che ha avuto una buona partecipazione di docenti delle scuole di ogni ordine e grado e dì pubblico. Abbiamo dato seguito alle richieste pervenuteci di continuare l'attività sui temi educativo-formativi con il Ciclo che presentiamo oggi.
Il Ciclo inizierà l'11 novembre prossimo con un tema attualissimo: le nuove tecnologie e la loro influenza sui contesti di apprendimento. Le tecnologie della comunicazione incidono infatti sul piano cognitivo e producono grandi cambiamenti nelle forme di acquisizione delle conoscenze. Proprio per questo il sistema di istruzione deve essere reso molto competente e attrezzato per affrontare le problematiche connesse. La seconda conferenza sarà il 9 gennaio e si procederà poi con ritmo intenso fino a maggio. Si ripartirà da Antonio Gramsci che ci ha lasciato un patrimonio di idee oltre che di pensiero politico. Ne parlerà il Direttore dell'Istituto Gramsci di Ferrara, Fiorenzo Baratelli, presentando il pensiero sull'educazione. Il problema educativo è importante per Gramsci in quanto è espressione e bisogno storico di crescita, sociale e culturale delle classi lavoratrici; i livelli di istruzione devono essere innalzati se si vuole costruire una nazione su principi democratici. Si passerà poi ad altri grandi intellettuali quali Gianni Rodari, il giornalista prima dell'Unita' poi di Paese Sera, che pubblicava letteratura per bambini con Einaudi. Unico Italiano vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen (edizione 1970), è uno tra i maggiori interpreti teorici del tema 'fantastico'. Mario Lodi, suo grande amico, ha scritto l'introduzione all'ultimo libro postumo di Rodari, Scuola di fantasia.
Parleremo anche di Mario Lodi, il Maestro per eccellenza, Presidente dell'MCE (Movimento di cooperazione educativa) che, nell'intervista rilasciata a Repubblica nel 2002 per i suoi 90 anni, ha detto"Sognavo una scuola libera, ma quell'utopia non c'è . L'Italia è un disegno incompiuto. Non è nato il popolo che volevamo rieducare, così come non è nata la nuova scuola che avevamo in mente...".
Prenderemo in considerazione poi il messaggio, e l'opera di un altro Maestro, inascoltato benchè famoso: Don Milani. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo ma in Italia è conosciuto di nome e pochissimo per il suo pensiero. li suo esempio e i suoi scritti hanno ispirato molti insegnanti negli anni '70, quelli che credevano in una scuola inclusiva al centro della quale ci dovesse essere la persona nella sua interezza. La sua 'Lettera a una professoressa' rimane un testo rivoluzionario della nostra cultura perché ha rovesciato il concetto di insegnamento-apprendimento mettendo il secondo al centro e il primo al servizio del secondo.
Si parlerà quindi di Celestine Freinet, fautore della pedagogia popolare e della necessità di laicità per la scuola. Fautore anche dell'apprendimento cooperativo, tra alunni, tra alunni e insegnanti e ispiratore dell'MCE.
Quindi incontreremo lvan Illich, voce discordante dal coro, colui che ha scritto il libro famoso negli anni '70 `Descolarizzare la società'. Sarà una conferenza di rottura e di riflessione per i temi proposti dall'intellettuale svizzero. infine sarà presentato un pedagogista che a Ferrara molti insegnanti conoscono, per aver fatto esami con lui all'Università di Bologna : Giovanni Maria Bertin.
Lo presenterà una docente UNIBO, Manuela Gallerani, che è stata su allieva e che ora insegna nello stesso dipartimento. Il problematicismo pedagogico e la pedagogia libertaria saranno oggetto della presentazione. Finiremo l'8 maggio con gli studenti di 4 classi che presenteranno le loro elaborazioni, fatte in diverse linguaggi, sui temi proposti da G.Rodari, M. Lodi, Don Milani.
(A cura di Daniela Cappagli)
PROGETTO
PREMESSA
Il Rapporto Eurostat 2014 sull'istruzione nei Paesi UE ha certificato una realtà italiana conosciuta soprattutto da coloro che si occupano di scuola ma purtroppo poco considerata da coloro che ci rappresentano e che dovrebbero dare al nostro Paese un sistema formativo adeguato all'evoluzione della società e ai diritti indicati nella nostra Carta Costituzionale: l'Italia è all'ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1% a fronte del 2,2% dell'Ue a 27) e al penultimo posto per la spesa destinata all'istruzione (l'8,5% a fronte del 10,9% dell'Ue a 27)
In Europa, nel 2013, la percentuale di giovani adulti (tra i 30 e i 34 anni) che hanno completato un percorso di istruzione "terziaria" (ovvero di livello universitario e post-universitario) è salita al 37%. Nel 2002, quando è iniziata la rilevazione, il dato era al 24% mentre l'obiettivo della strategia Europa 2020 è portare la percentuale almeno al 40% entro il 2020. l'Italia risulta avere la percentuale più bassa (22,4%) di giovani adulti che hanno completato percorsi di istruzione universitaria, con una netta prevalenza delle donne (27,2%) rispetto agli uomini (17,7%).
La strategia si prefigge parallelamente di portare la percentuale di abbandono scolastico dei giovani tra 18 e 24 anni al di sotto del 10% (attualmente al 12% UE); Per quanto riguarda l'abbandono scolastico, l'Italia si ferma al 17% (media tra il 20,2% di uomini e il 13,7% di donne.
Tullio de Mauro inoltre, ci racconta che "Più della metà degli italiani ha difficoltà a comprendere l'informazione scritta e molti anche quella parlata". Il quadro delineato dal linguista sull'analfabetismo di ritorno della nostra popolazione ha influenze negative anche sul grado di consapevolezza con cui gli elettori esprimono le scelte politiche: "Molti sono spinti a votare più con la pancia che con la testa". Inevitabili le conseguenze negative per la democrazia, visto che le difficoltà di comprensione, secondo De Mauro, non consentono di sviluppare in modo adeguato gli strumenti di controllo dell'operato delle classi dirigenti. Le responsabilità della politica non vanno cercate solo negli ultimi anni, ma sono distribuite lungo tutti i 150 anni che seguono l'Unità: "Tradizionalmente le classi dirigenti si sono occupate poco di migliorare il funzionamento delle scuole - spiega il linguista -. La valutazione di questi gruppi dirigenti è che uno sviluppo adeguato dell'istruzione mette in crisi la loro stessa persistenza in posizioni di potere" (da ilfattoquotidiano.it/2013/02/20/de-mauro-analfabetismo-di-ritorno-ecco-perche-italiani-votano-con-pancia/221887/, intervista a cura di Luigi Franco).
Da molti decenni è diffusa la consapevolezza che per realizzare apprendimenti significativi, cioè una scuola di qualità per tutti, occorre selezionare saperi essenziali, utilizzare strumenti e ambienti adeguati, e praticare metodologie e modalità relazionali innovative e che occorre conseguentemente abbandonare la logica del programma tradizionale dato da una organizzazione specialistica, accademica delle discipline senza una visione organica e interdisciplinare una revisione di pratiche didattiche, ormai diventate granitiche nel corso degli anni.
La cura della professionalità docente necessita di un costante approfondimento di conoscenze disciplinari, ma deve anche dotarsi di "buone pratiche" didattiche, lavorando con tempi distesi su essenziali contenuti disciplinari, adeguati all'età degli allievi, secondo un metodo laboratoriale, induttivo, cooperativo e per classi aperte, utilizzando al meglio le opportunità educative offerte da un adeguato ambiente scolastico.
La famiglia, da cui proviene la prima e fondamentale educazione, unitamente alla società tutta devono collaborare ad un progetto educativo con finalità condivise. La scuola da sola non può educare compiutamente.
Siamo quindi convinti che chi tiene davvero al Sistema Formativo sa di doverlo cambiare per metterlo in grado di interpretare questo tempo. Le scuole, le università sono i luoghi dove si formano le nuove generazioni, dove avviene l'integrazione di culture; non costituiscono un progetto astratto, ma una pratica quotidiana e sono i luoghi dove la nuova generazione incontra quella che l'ha preceduta. È al loro interno che avviene il passaggio del testimone. Ma chi lo deve accettare lo farà solo se sapremo trasmettergli il valore di quello che riceve dal passato e dal presente per il suo futuro. Proprio per tutto quanto detto sopra ci siamo riproposti di ripensare all'istruzione attraverso una rilettura del pensiero e delle proposte di alcuni intellettuali, filosofi, pedagogisti e pensatori che hanno elaborato un importante progetto di istruzione fortemente collegato ad un progetto di società.
>> Programma generale degli incontri - Sala Agnelli Biblioteca Ariostea - dalle 17 alle 19
MARTEDI' 11 NOVEMBRE
Apre i lavori e coordina Daniela Cappagli
Saluto del'Assessore alla Pubblica Istruzione Annalisa Felletti
IL PAESE DEI BALOCCHI 'RIFLESSIONE SUGLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
DEL TEMPO DELLE RETI'
Maura Franchi Docente di Sociologia dei consumi Università di Parma
VENERDI 9 GENNAIO
LA FORMAZIONE DELL'UOMO. IL PRINCIPIO EDUCATIVO IN GRAMSCI
Saluto del'Assessore alla Cultura Massimo Maisto
Fiorenzo Baratelli Direttore Istituto Gramsci Fe
introduce Anna Quarzi
VENERDI 16 GENNAIO
LA CONOSCENZA DEL LINGUAGGIO E L'EMERGERE DELLA LINGUA NEL BAMBINO
Mario Vayra Docente di Glottologia e Linguistica Università di Bologna
introduce Daniela Cappagli
VENERDI 30 GENNAIO
FANTASTICA-MENTE. IL PROCESSO CREATIVO IN GIANNI RODARI
Daniela Cappagli Insegnante di Lettere
introduce Roberto Cassoli
GIOVEDI 12 FEBBRAIO
DON MILANI. L'OBBEDIENZA E LA VIRTÙ
Daniele Civolani Presidente Anpi Ferrara
introduce Fiorenzo Baratelli
VENERDI 20 FEBBRAIO
QUANDO LA TIPOGRAFIA ERA UNA TECNOLOGIA AVANZATA.
C. FREINET E LE SCUOLE IN RETE
Giovanni Fioravanti Dirigente Scolastico
introduce Sandra Carli Ballola
GIOVEDI 26 FEBBRAIO
IVAN ILLICH: L'ISTRUZIONE È UN MITO CLASSISTA E MUTILANTE
Fabio Milana Insegnante di Lettere Ricercatore Fondaz. Relig. Giovanni XXIII
introduce Piero Stefani
VENERDI 6 MARZO
PROBLEMATICISMO ED ENGAGEMENT IN GIOVANNI M. BERTIN
Manuela Gallerani Docente di Pedagogia Generale e Sociale Università di Bologna
introduce Daniela Cappagli
VENERDI 17 APRILE
MARIO LODI. IL MAESTRO GIUSTO PER IL PAESE SBAGLIATO
Mauro Presini, Maestro elementare
introduce Roberto Cassoli
VENERDI 8 MAGGIO
GLI STUDENTI RACCONTANO
Le Scuole presentano elaborati inerenti il Ciclo di incontri
Coordina Davide Pizzotti
Gli incontri hanno valore legale di corso di formazione - aggiornamento ai sensi del DM prot. n. 802 dell' 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell' 8/6/2005. Ai docenti verrà rilasciato attestato di frequenza e agli studenti attestato per accedere al credito formativo.
Coordinatrice Responsabile: Daniela Cappagli
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