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AMBIENTE - Ass. Balboni "introdotto il concetto di merito. Il fenomeno degli abbandoni impatta sulle bollette facendole aumentare, in arrivo azioni di contrasto contro gli incivili"

Nella nuova composizione della tariffa rifiuti per Ferrara incentivi per chi differenzia di più

01-07-2021 / Giorno per giorno

Premiare chi produce meno rifiuti continuando a incentivare la raccolta differenziata. È con questa filosofia che il Comune di Ferrara ha proceduto alla nuova definizione, aggiornata alla luce della più recente normativa nazionale, della composizione della tariffa per i rifiuti urbani.

"Si è trattato - ha spiegato oggi in conferenza stampa l'assessore comunale all'Ambiente Alessandro Balboni - di una corsa contro il tempo, in un contesto confusionario e incerto a livello nazionale, con annunci non chiari da parte del Governo. Il principale problema che abbiamo dovuto affrontare - ha precisato ancora l'assessore -  è stata tuttavia l'introduzione, con la delibera 443 di Arera, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che opera in ambito nazionale, di alcuni cambiamenti per il calcolo tariffario. E' stato, in particolare, riconosciuto un aumento dal 3% al 6% della retribuzione destinata al gestore del servizio ed è stato previsto che al gestore vada anche una percentuale dei ricavi legati alla raccolta differenziata. Ciò comporta che una parte delle risorse che prima erano usate per abbassare la tariffa ora debbano andare al gestore". Il tutto con un aumento, per Ferrara, rispetto al 2020, del 3,8% del Piano Economico Finanziario (Pef) del servizio rifiuti, che arriva così alla quota totale di 26 milioni e 72mila euro. Dal Pef deriva il montante, la quota complessiva che occorre coprire con le bollette di cittadini e aziende ferraresi, ossia utenze domestiche e non domestiche, e dal quale poi derivano le tariffe. "Il montante però - ha sottolineato l'assessore Balboni - è aumentato in misura minore rispetto al Pef, solo dell'1,24% , raggiungendo i 25 milioni e 63mila euro. Questo grazie agli interventi messi in campo dal Comune di Ferrara, ossia la dilazione in tre anni delle insolvenze e la previsione di un aumento delle entrate dal contrasto a elusione e evasione. Quindi nel contesto di applicazione del metodo di calcolo Arera, che la normativa nazionale impone, siamo riusciti a ottenere un incremento meno elevato del montante e di conseguenza delle tariffe, riducendo i costi".

Inoltre, come spiegato ancora dall'assessore, nell'ottica di incentivare e premiare cittadini e aziende che producono meno rifiuti, cioè differenziano meglio, il Comune di Ferrara ha deciso di riequilibrare le due percentuali relative alla quota fissa (calcolata in base ai metri quadri di abitazioni e aziende) e alla quota variabile della tariffa rifiuti, portandole rispettivamente dal 75% al 65% e dal 25% al 35%.

"Con questa modifica che introduce il concetto di merito - ha evidenziato Balboni - è molto importante che le utenze siano molto attente al corretto conferimento, per cercare di rimanere all'interno delle rispettive quote minime di indifferenziato, per poter usufruire effettivamente del risparmio dato dal riequilibrio delle percentuali".

Un'alta incidenza sul costo delle bollette ha anche il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti fuori dai cassonetti, che ogni anno comporta per Ferrara una spesa di circa un milione di euro per le attività di recupero e avvio a corretto smaltimento. Per ridurre gli abbandoni e ottenere quindi un risparmio su questo versante l'Amministrazione ha programmato una serie di strategie: l'aumento del numero di sanzioni comminate, che sono passate da circa 90 nel 2019 a 168 nei primi cinque mesi del 2021; l'attivazione entro settembre prossimo di dieci fototrappole distribuite sul territorio; la condivisione delle banche dati comunali con quelle del gestore, per garantirne l'aggiornamento e favorire l'eliminazione di eventuali irregolarità.

"Abbiamo previsto - ha dichiarato il dirigente del Settore Ambiente del Comune Alessio Stabellini - anche un aumento degli accertatori ecologici Hera da 2 a 8, che oltre a poter cogliere in flagranza chi abbandona scorrettamente rifiuti nell'ambiente, possono indagare all'interno dei sacchetti per risalire ai colpevoli degli abbandoni e procedere con le sanzioni, che prevedono come cifra massima 104 euro. In ripartenza sono anche, dopo il periodo di sospensione Covid, i controlli da parte delle guardie ecologiche volontarie, anch'esse aumentate di numero, per presidiare il territorio e in particolare le aree di maggior abbandono".

"Quello a cui siamo giunti - ha precisato infine l'assessore Balboni - non è un punto di arrivo.  Siamo costantemente in dialogo con le associazioni di categoria e pensiamo ci siano ancora margini per correttivi da adottare entro il 31 luglio sulla base delle loro indicazioni. Inoltre, dal momento che la situazione normativa nazionale è ancora in evoluzione entro la fine dell'anno rimetteremo ancora mano sia al Regolamento rifiuti che a tutta la tariffazione, con l'obiettivo sempre di incentivare a produrre meno rifiuti indifferenziati".

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