UNIVERSITA', COMMERCIO E TURISMO - Risultati presentati da Unife con assessori Balboni, Carità e Fornasini e i rappresentanti di Confesercenti
Studio sul Commercio locale per fotografare attitudini di consumo, criticità e punti di forza
18-12-2024 / Giorno per giorno

I risultati dello Studio sul Commercio locale a cura di Unife in collaborazione con il Comune di Ferrara e Confesercenti Ferrara sono stati illustrati mercoledì 18 dicembre 2024 nella sala dell'Arengo della residenza municipale. La fotografia è stata compiuta intervistando 826 persone e un campione significativo di un centinaio di esercenti per capire attitudini di consumo, criticità e punti di forza.
All'incontro con i giornalisti sono intervenuti il vicesindaco e assessore comunale ai Rapporti con l'Università Alessandro Balboni; l'assessore comunale al Commercio Francesco Carità; l'assessore comunale al Bilancio e Turismo Matteo Fornasini; il docente del Dipartimento di Economia e Management Unife Stefano Bonnini; il presidente provinciale Confesercenti Nicola Scolamacchia; il direttore Provinciale Confesercenti Alessandro Osti.
"La fotografia che questo studio ci fornisce è fondamentale per il nostro lavoro - ha fatto notare il vicesindaco Balboni - ci permetterà di intervenire con azioni concrete e puntuali sul nostro tessuto commerciale, programmando gli interventi. Siamo consapevoli di trovarci in un contesto complicato, ma proprio grazie a questo studio potremo individuare i margini di azione che abbiamo e le criticità su cui intervenire. Il metodo che abbiamo sviluppato, ossia la condivisione delle conoscenze e la sinergia tra le istituzioni, deve essere sempre la base da cui partire per ogni tipo di intervento che andremo a programmare. È questo il caso dei progetti di rigenerazione urbana, in cui le imprese vengono già coinvolte nella fase di progettazione, per garantire che la riqualificazione avvenga tenendo conto delle esigenze delle aziende e che possano essere un volano per il commercio".
"I dati raccolti durante questa prima fase di analisi - è intervenuto l'assessere Carità - si affermano di grande importanza e rilevanza dal punto di vista del commercio, ma anche da quello del turismo. Questi, non fanno altro che confermare le idee che avevamo sul commercio già in partenza, facendoci sperare in un miglioramento sempre più evidente. Sentiti ringraziamenti vanno all'Università degli Studi di Ferrara in particolare al docente del Dipartimento di Economia e Management Stefano Bonnini per il lavoro più che esaustivo. Siamo fiduciosi nei confronti di questi dati in quanto, sicuramente, contribuiranno in modo prezioso alla continua crescita e sviluppo della nostra città".
"È la prima volta - ha aggiunto l'assessore Fornasini - che il Comune di Ferrara con la nostra amministrazione si dota di uno strumento che è uno studio specifico fatto in maniera scientifica per valutare l'impatto che hanno le iniziative e gli eventi sull'economia della città. Lo abbiamo fatto la prima volta lo scorso anno, nel 2023, quando abbiamo realizzato uno studio all'indomani del concerto di Bruce Springsteen sempre a cura dell'Università di Ferrara. Quel primo studio ha rivelato che quell'evento ha creato un indotto di quasi 11 milioni di euro per il tessuto economico del nostro territorio. Oggi, a distanza di poco più di un anno, presentiamo questo secondo studio, che dimostra ancora una volta che gli eventi e le iniziative creano una ricaduta molto positiva sulla nostra economia, creano indotto e sostengono anche il commercio locale. Un aspetto su cui noi abbiamo creduto sin da subito come amministrazione e che oggi viene dimostrato ancora una volta. In quest'ottica abbiamo la settimana scorsa abbiamo approvato in giunta una programazione particolarmente ricca di manifestazioni ed eventi anche per il 2025, con circa 300 eventi che Ferrara ospiterà da gennaio a dicembre".
Grande apprezzamento per questo studio da parte di Confersercenti Ferrara che - come ha tenuto a dire il presidente Scolamacchia - "rappresenta una base utile per le politiche commerciali, fotografando un'ampia area della città, che volutamente va oltre il centro storico e si sofferma su quartieri e strade fuori dalle mura come può essere via Bologna. Sono poche le città in Italia che hanno fatto un lavoro come questo, con tante informazioni sintetizzate in un centinaio di pagine, che ora necessitano di essere registrate ed elaborate".
"Lo studio del Commercio locale di Ferrara - ha sottolineato il docente Unife Bonnini - nasce da una collaborazione dell'Università di Ferrara con Confesercenti e Comune di Ferrara, ed è l'ennesima opportunità per il nostro Ateneo di realizzare quel trasferimento scientifico e culturale con interazione con le istituzioni il territorio che rientra nella cosiddetta terza missione dell'Università, contribuendo così allo sviluppo economico e sociale del territorio. L'obiettivo principale dello studio è quello di effettuare una fotografia del commercio locale ferrarese, indagando sia sul punto di vista dei consumatori che su quello degli esercenti. L'Università, in particolare il Dipartimento di Economia e Management ha avuto un ruolo tecnico-scientifico, progettando le indagini statistiche, coordinando la fase di raccolta dati, elaborando e interpretando i dati stessi per realizzare un report tecnico".
LA SCHEDA - Lo studio è articolato in tre iniziative:
1. L'indagine sui consumatori,
2. La mappatura dei punti vendita,
3. L'indagine sugli esercenti.
Per l'INDAGINE SUI CONSUMATORI, i dati sono stati ottenuti mediante somministrazione di un questionario con intervista diretta ai passanti (maggio-giugno 2024). Questa indagine riguarda in particolare i comportamenti di consumo, i fattori che guidano i comportamenti di consumo e le strategie di acquisto.
Le interviste sono state effettuate in 4 diversi punti di rilevazione, due più centrali (Piazza Trento e Trieste-angolo via Mazzini e Via Garibaldi presso P.zza del Municipio) e due più periferiche (Via Bologna presso Chiesa della Sacra Famiglia e Barco-Pontelagoscuro). Per ogni punto di rilevazione, gli intervistatori si sono alternati in 14 turni di mezze giornate di 4 ore l'una (mattine 9-13, pomeriggi 15-19, per 2 settimane complete)
In finestre temporali campionate casualmente, contestualmente alle interviste, sono stati rilevati i flussi di passanti (conteggio di persone) diretti verso il centro (in) e provenienti dal centro (out) per stimare la dimensione della popolazione oggetto d'indagine
I flussi di passanti stimati vanno dai 45/50000 di Via Mazzini, ai 33/37000 di Via Garibaldi, ai 13/14000 di Via Bologna, ai 2/3000 di Barco-Ponte.
In totale sono state intervistate 826 persone (su 197030 passanti)
Per quanto riguarda i comportamenti di consumo, emerge che la tipologia di punto vendita dipende fortemente dal tipo di prodotto. Per acquistare alimentari, prodotti per la pulizia, la salute, la cura del corpo e prodotti per la casa, l'84% dei consumatori si rivolge al supermercato o ipermercato. Per abbigliamento, calzature e tendaggi, la situazione è più eterogenea: la metà si rivolge al piccolo o medio dettagliante, una percentuale rilevante (28%) acquista in internet e un 13% al supermercato o ipermercato. TV, telefonia e elettrodomestici invece vengono prevalentemente acquistati su internet (47%), il 23% li acquista in supermercato e il 18% presso il piccolo-medio dettagliante.
La MAPPATURA DEI PUNTI VENDITA che ha preceduto l'indagine sugli esercenti (14/05-18/06) ha riguardato un sottoinsieme selezionato di vie riguardanti 4 zone: centro storico, via Bologna, Quartiere San Giorgio e Barco-Pontelagoscuro. Sono stati rilevati 1624 indirizzi, di cui 46% non corrisponde ad alcuna attività commerciale e il 54% è stato classificato per tipologia di attività. Le tipologie di negozi più diffuse sono bar e ristoranti (21%), abbigliamento (15%) e servizi (13%). Da evidenziare i 14% di locali inutilizzati e il fatto che al di fuori del centro storico prevalgano i servizi sui bar e ristoranti.
INDAGINE SUGLI ESERCENTI Dall'insieme dei numeri civici mappati, abbiamo selezionato 594 punti vendita di interesse (popolazione di indagine) da cui è stato selezionato un campione casuale stratificato di 92 esercenti. Gli strati raggruppano settori merceologici simili
Dati rilevati mediante somministrazione di un questionario con intervista diretta agli esercenti. Agli esercenti sono state fatte alcune domande simili a quelle del questionario dei consumatori e altre più specifiche. Riguardo al momento della giornata principalmente dedicato agli acquisti, esercenti e consumatori concordano sulle fasce orarie 10-14 e 18-00. Sui giorni della settimana prevalentemente scelti per gli acquisti concordano su venerdì, sabato e domenica.
Posto che, secondo gli esercenti a guidare i comportamenti di consumo contano soprattutto le tecniche di vendita, i prezzi e l'accessibilità e che i consumatori confermano questo aggiungendo il fattore sicurezza dei luoghi, tra i fattori indicati dagli esercenti come critici per i consumatori spicca nettamente la voce del caro vita, seguito da prezzi e accessibilità (vicinanza parcheggi e collocazione in ZTL). Le risposte dei consumatori confermano sostanzialmente che le criticità maggiori attengono all'inflazione, ai prezzi e all'accessibilità dei negozi.
Per le scelte di business degli esercenti invece le criticità attengono soprattutto ai costi del locale e delle utenze.
Riguardo invece alle strategie di acquisto, si è indagato sulle pratiche di provare un prodotto in negozio per poi acquistarlo su internet e di informarsi su un prodotto in internet per poi acquistarlo in negozio. Dalle risposte dei consumatori emerge che le strategie adottate dipendono dalla categoria merceologica. Il settore abbigliamento, calzature e tendaggi è quello in cui si registra la propensione più elevata ad adottare queste strategie da parte dei consumatori (45% la prima, 37% la seconda). In linea di massima questa propensione tende a diminuire con l'età o comunque è sensibilmente inferiore negli ultrasessantenni
Secondo gli esercenti, Festività (Natale e Pasqua) ed eventi culturali (Mostre d'arte e Internazionale) sono tra le occasioni che stimolano maggiormente gli acquisti. Questo dato è solo parzialmente confermato dalle risposte dei consumatori, per i quali le occasioni che stimolano maggiormente sono Festività (natalizie), Ferrara Summer Festival e Mercati settimanali. Anche in questo caso l'età dei consumatori influisce molto sulle risposte. Sotto i 45 anni le tre voci più gettonate sono Ferrara Summer Festival, Festività Natalizie e Food Festival. Sopra i 45 anni, le % più alte attengono a mercati settimanali, festività e Palio.
Alla domanda «come ritieni la situazione del commercio locale ferrarese oggi rispetto ad un anno fa» la risposta più frequente degli esercenti è stata «Leggermente peggiorata» (42%). A ritenere la situazione (leggermente o molto) peggiorata è il 64% degli esercenti.
La % maggiore di chi ha scelto tale risposta è dei gestori di bar e ristoranti (59%), di cui il 74% ritiene che sia (leggermente o molto) peggiorata
La %, nel settore alimentari, ottica, gioiellerie, profumerie e librerie, scende al 44%. In questo settore, il 63% ritiene la situazione (leggermente o molto) peggiorata
Nel settore elettronica e informatica la % della risposta «Leggermente peggiorata» è più bassa (33%) ma la % di chi risponde «Molto peggiorata» è la più alta per cui la situazione è peggiorata per il 67%
Nel settore arredamento e abbigliamento si registrano % un po' inferiori («Leggermente peggiorata» e «Molto peggiorata» 28%), e una situazione più eterogenea e meno negativa anche in virtù del 24% di risposte «Leggermente migliorata»
Alla domanda «come ritieni la situazione del commercio locale ferrarese tra un anno rispetto ad oggi» la risposta più frequente è ancora «Leggermente peggiorata» (38%). A ritenere la situazione (leggermente o molto) peggiorata è il 52% degli esercenti. La situazione quindi è un po' meno negativa in termini prospettici che in termini retrospettivi.
I più pessimisti sembrano gli esercenti del settore elettronica e informatica (56% «Leggermente peggiorata», 67% peggiorata)
Seguono alimentari, ottica, gioiellerie, profumerie e librerie, con 48% di risposte «Leggermente peggiorata» e 56% di (leggermente o molto) peggiorata.
Situazione simile per bar e ristoranti con percentuali del 41% e 55% rispettivamente.
Nell'abbigliamento e arredamento gli esercenti più ottimisti («Leggermente peggiorata» e «Molto peggiorata» scelte entrambe dal 21%. Settore con maggiore eterogeneità nelle risposte e con il 28% che ritiene che la situazione sarà «Leggermente migliorata».
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